Alla vigilia di Ferragosto gli iscritti certificati del Movimento 5 Stelle, tramite una votazione online sul portale Rousseau, si sono espressi a favore – con il 59,9% di sì – su un cambiamento storico per il soggetto politico fondato da Grillo e Casaleggio, ovvero la possibilità di alleanze alle elezioni comunali non solo con le liste civiche (novità già sancita da un’analoga votazione nel luglio dello scorso anno) ma anche con altri partiti tradizionali, mettendo fine a quello che era stato finora un vero e proprio tabù.
Il risultato della consultazione online ha riaperto spiragli di trattativa a livello locale in vista delle prossime amministrative, ma non tutte le realtà territoriali dei Cinque Stelle sembrano pronte ad adeguarsi: “Nel testo è scritto possibilità, non obbligo o accordo generalizzato con una singola forza”, hanno immediatamente sottolineato i pentastellati reggiani, aggiungendo che “a Reggio non cambia nulla”.
“In questa città rimaniamo alternativi al Pd e a chi governa (male) questo Comune e pensiamo che si debba dare un’alternativa pienamente democratica alla città del Tricolore”, hanno spiegato i consiglieri comunali reggiani Gianni Bertucci (capogruppo), Fabrizio Aguzzoli e Paola Soragni: un’alternativa “da costruire nei prossimi quattro anni attraverso l’alleanza con più liste civiche di varia estrazione democratica. Settant’anni di potere in mano sostanzialmente allo stesso partito (negli ultimi quindici anni tra l’altro totalmente “colonizzato” nei posti di comando dagli ex Dc) fanno male alla democrazia”.
“Lo facciamo non per contrapposizione preconcetta o ideologica, come fa la destra”, hanno aggiunto i grillini reggiani: “Su ogni singolo atto concreto noi dialoghiamo da sempre. Ma lo facciamo dopo un’analisi delle nostre battaglie e dei disastri e gli atteggiamenti delle giunte Delrio-Vecchi che si sono susseguite dal 2009 ad oggi. Da quando, cioè, sediamo in consiglio comunale”.
Per i Cinque Stelle reggiani, infatti, “continua un modo di fatto “chiuso” e arrogante di gestire il potere” (“non ci dimentichiamo nemmeno l’indagine sui dirigenti del Comune di Reggio”) e “un modo di imporre le scelte ben poco partecipato” (con riferimento, in questo caso, al progetto di espropri in via Paradisi e alla gestione del taglio degli alberi in viale Umberto I).
Nel mirino dei pentastellati anche “la cementificazione del territorio, come per il Conad di via Luxembourg”, “un decadimento culturale della città, sempre più privatizzata verso gli amici degli amici” e “un’attenzione ancora troppo blanda all’ambiente rispetto all’emergenza climatica e d’inquinamento in atto”, mentre su sicurezza, difesa della legalità e lotta alle infiltrazioni mafiose secondo Bertucci, Aguzzoli e Soragni “non si fa abbastanza”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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