Morto il partigiano Willy (Giacomo Notari), fu sindaco di Ligonchio

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È morto sull’Appennino Reggiano il partigiano ‘Willy’, al secolo Giacomo Notari. Avrebbe compiuto 97 anni il prossimo 6 dicembre. Ad appena 17 anni durante la Guerra, entrò nella 145esima Brigata Garibaldi “Franco Casoli”, seguendo le orme del fratello Giuseppe caduto in combattimento nel marzo del 1945. Notari nel 1970 venne eletto sindaco di Ligonchio (oggi confluito per fusione nel comune di Ventasso) per il Partito Comunista Italiano e restò in carica per 13 anni. Sarà poi per ben 14 anni il presidente dell’Anpi provinciale, l’ultimo partigiano a ricoprire il ruolo.
Insieme ad un altro partigiano, Giuseppe Catellani, fece realizzare un asilo a Seilat, in Palestina, intitolato a Giuseppe Carretti, altro partigiano e predecessore di Giacomo all’Anpi. Notari nel 2022 venne assolto dalla corte d’Appello di Brescia (confermando la sentenza di primo grado), dall’accusa di diffamazione nei confronti di Pietro Azzolini, ai tempi ufficiale medico della guardia nazionale repubblicana, nell’ambito della strage di Cervarolo. “Azzolini fu fucilato perché partecipò alla ‘chiusura del cerchio’ dei militi che assediarono Cervarolo nel marzo 1944, non potendo non sapere che il giorno prima le stesse truppe naziste avevano compiuto altra carneficina a Civago”, scrisse Notari in una lettera ad un quotidiano. Parole che, secondo i discendenti di Azzolini, non corrispondevano al vero ed erano infamanti, motivo per cui venne querelato. I funerali di Notari si terranno dopodomani, venerdì 29 novembre. Il feretro partirà alle 9,15 da Castelnovo Monti dov’è stata aperta la camera ardente per poi giungere al cimitero di Coviolo, a Reggio Emilia, per le 10,30 per un corteo e una cerimonia nell’area di commiato interna.

Il cordoglio dell’Anpi. Salutiamo Giacomo Notari, il partigiano Willi, il presidente provinciale Anpi dal 2002 al 2016. Abbiamo appreso ora della scomparsa di Giacomo, che ci colpisce profondamente e ci addolora. Ha vissuto
pienamente fino ad ora, continuando il suo impegno e la sua militanza per i valori della resistenza e per il bene collettivo. Nel corso degli anni recenti abbiamo avuto la possibilità continuare a raccogliere da lui consigli preziosi e lo stimolo a proseguire al meglio il nostro lavoro di salvaguardia della memoria della resistenza, della democrazia e della Costituzione.
In questo momento vogliamo esprimere la nostra calda vicinanza a Elsa, Marina e Simonetta, a tutti i famigliari, alla comunità di Marmoreto e di Busana ed alle persone che lo hanno caro.
A Giacomo, come a molti ragazzi della sua età, è stata rubata l’infanzia. Perde la madre a quattro anni e fin da piccolo lavora con il fratello e con il padre per sopravvivere fino a quando, nemmeno sedicenne, segue l’esempio del fratello e dello zio ed entra nella Resistenza. Sia il fratello che lo zio perderanno la vita durante la Resistenza.

Dopo svariate azioni di supporto ai partigiani combattenti in montagna, nel ’44, viene ammesso alla 145^ Brigata Garibaldi col nome di battaglia Willi. Tra le tante azioni cui prende parte, ricordiamo la difesa della centrale idroelettrica di Ligonchio per salvaguardare il funzionamento di ospedali, fabbriche, treni. Il 25 aprile 1945 Willi ed altri compagni non sono a Reggio a festeggiare la Liberazione, ma alla Colonia di Busana, dove arrestano una decina di tedeschi che volevano arrendersi. “Abbiamo trattato bene i prigionieri, perché spesso erano ragazzi come noi, mandati in guerra a morire”, dice Giacomo durante una intervista.

Dopo la guerra continua il suo impegno: entra nel PCI e diventa prima consigliere comunale di Busana, poi
assessore provinciale, sindaco di Ligonchio ed infine presidente provinciale dell’Anpi. Abbiamo sempre potuto contare sui tuoi consigli, la tua presenza, il tuo supporto. Ne faremo tesoro.

Grazie, Giacomo.

Anpi Reggio Emilia



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