Modena, un piano di miglioramento sismico per la torre Ghirlandina

Modena vista Ghirlandina tramonto sera

“La Torre Ghirlandina, da sempre oggetto di monitoraggio, sarà interessata da un intervento di miglioramento sismico per il quale è stato redatto un progetto di fattibilità tecnica ed economica attualmente al vaglio della Commissione congiunta regionale per l’approvazione del finanziamento della Regione”.

Lo ha detto l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi rispondendo all’interrogazione di Piergiulio Giacobazzi (FI) sullo stato della Ghirlandina nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 8 gennaio. L’assessore ha inoltre aggiunto che la Torre, luogo turistico che nel 2023 ha registrato oltre 64 mila visitatori (superando i numeri del 2019, ultimo anno pre Covid) e il cui programma di attività per il 2024 è già online sul sito www.visitmodena.it, sarà oggetto anche di un intervento di riqualificazione dell’impianto elettrico e di illuminazione interna dalla “Sala della Secchia” fino al livello sottostante la “Sala dei Torresani” e che, nell’occasione, saranno verificate e manutenute anche le linee vita interne alla Ghirlandina.

Il consigliere Giacobazzi, richiamando la “lenta ma continua alterazione della sua perpendicolarità” e il dibattito che si è acceso recentemente a Bologna sui rischi della Torre Garisenda, ha chiesto, in particolare, chi si occupa del monitoraggio della Ghirlandina, in che cosa consiste, quali sono gli ultimi dati e a quando risalgono, e se siano previsti interventi di qualsiasi tipologia, in particolare di consolidamento, per conservare la Torre.

“Il Sito Cattedrale, Torre civica e Piazza Grande di Modena, dichiarato nel 1997 dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità – ha spiegato Bortolamasi – si è dotato sin dal 2008 di un Piano di gestione che, oltre a documentare le attività previste per la tutela e valorizzazione del complesso monumentale, ha funzione di strumento per delineare strategie di intervento e gestione. Il Sito è sempre stato oggetto di monitoraggio e dopo la pandemia, con il piano 2022-2023, sono stati sviluppati progetti di valorizzazione delle ricerche effettuate sul complesso monumentale e di intervento sul patrimonio mondiale cittadino che mirano alla sua conservazione e tutela tramite l’implementazione di sistemi virtuosi già attivati in precedenza, quali il monitoraggio strumentale integrato del Sito e la supervisione del Comitato per l’Alta Sorveglianza scientifica”.

L’assessore ha ricordato che la governance del Sito Unesco è composta dal Comitato di pilotaggio, organo di indirizzo composto da Comune, Diocesi, Soprintendenza, Regione Emilia-Romagna; dal Comitato tecnico, che garantisce l’attuazione e il monitoraggio del Piano di Gestione ed è composto da tecnici del Comune, della Diocesi e dai funzionari della Soprintendenza; e, appunto, dal Comitato per l’Alta sorveglianza scientifica, di recente creazione, che unifica i due Comitati scientifici che hanno orientato e seguito le ultime campagne di restauro condotte sulla Ghirlandina e sul Duomo ed è composto da ricercatori e docenti delle Università di Modena e Reggio Emilia, Bologna e del Politecnico di Torino, oltre che da tecnici del Comune e della Diocesi.

Bortolamasi ha quindi precisato che del monitoraggio se ne occupa per la parte manutentiva della strumentazione, di raccolta dati e reportistica la ditta Agisco srl di Milano, mentre per la parte di analisi e interpretazione dei dati è incaricato il Comitato per l’Alta Sorveglianza scientifica. “Gli ultimi dati di monitoraggio risalgono a giugno 2023 e saranno pubblicati sul portale ‘Open Data’ del Comune di Modena insieme a molte altre serie di dati. Le indicazioni normative sull’Amministrazione trasparente e il movimento degli open data, infatti, puntano a facilitare l’accesso al patrimonio informativo pubblico attraverso i formati aperti, standardizzati e leggibili da computer, per finalità connesse a studio, ricerca o divulgazione tecnico-scientifica”.

L’assessore ha quindi spiegato che il monitoraggio integrato del complesso Duomo-Ghirlandina consiste nella acquisizione, registrazione, presentazione, analisi e interpretazione dei dati forniti dalla strumentazione installata nei due monumenti, oltre che del mantenimento in efficienza della strumentazione stessa. L’attività si suddivide in monitoraggio statico, monitoraggio dinamico e livellazione di precisione. Il monitoraggio statico, che ha lo scopo di misurare e registrare gli spostamenti, le rotazioni e le deformazioni nel tempo dei due edifici, viene eseguito mediante sette misuratori di giunto, tre pendoli, due deformometri, sei estensimetri, sei piezometri, sei termometri, un barometro e un gonioanemometro; il monitoraggio dinamico, eseguito mediante due reti di accelerometri installate su Duomo e Ghirlandina, ha l’obiettivo di studiare il comportamento dinamico dei due edifici, cioè le frequenze proprie e i modi di vibrare; la livellazione di precisione ha lo scopo di monitorare i fenomeni di subsidenza del terreno ed è attuata mediante la misurazione degli abbassamenti relativi delle due micro-reti di caposaldi installati in Piazza Grande e Duomo.

Ringraziando per la risposta, il consigliere Giacobazzi ha precisato che “l’istanza non nasce da allarmismo ma dall’esigenza di aggiornare i dati pubblicati sul sito Unesco rispetto alla Ghirlandina, anche alla luce di quanto sta accadendo a Bologna, con dinamiche che si erano sottovalutate”.