Qualche settimana fa la polizia locale di Modena ha interrotto le attività di una sorta di discoteca all’aperto abusiva denunciando le quattro persone che avevano organizzato una festa non autorizzata alla quale avevano partecipato diverse centinaia di giovani, senza che fossero rispettate delle misure anti-Covid vigenti.
Oltre agli addebiti penali sono scattate anche sanzioni per diverse migliaia di euro nei confronti di una società di Milano – riconducibile ad alcuni degli indagati – attraverso la quale erano stati presi in affitto gli spazi che hanno poi ospitato il party, organizzato all’esterno di una villa privata collocata in un’area periferica nella zona sud di Modena. I proprietari della villa, invece, sono risultati estranei ai fatti.
Ai quattro denunciati (due uomini di 42 e 65 anni considerati gli organizzatori materiali della festa, più un 52enne e un 55enne legati alla società lombarda affittuaria) è stata contestata l’apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o intrattenimento, un reato definito dall’articolo 681 del Codice penale: in caso di condanna è previsto l’arresto fino a sei mesi e un’ammenda.
All’impresa milanese, invece, sono state addebitate le violazioni amministrative del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (assenza del permesso per il pubblico intrattenimento), delle leggi sulla somministrazione non autorizzata al pubblico di bevande e sulla riproduzione di musica all’aperto senza garantire il rispetto dei limiti di inquinamento acustico, delle disposizioni ministeriali sul mancato rispetto delle prescrizioni contro la diffusione del nuovo coronavirus e del nuovo regolamento comunale per la disciplina delle attività rumorose temporanee (l’evento musicale non era stato comunicato e autorizzato dall’ente), per un totale di circa 4mila euro. Nei prossimi giorni proseguiranno le verifiche finanziarie per determinare la destinazione dei proventi della serata.
A far scattare l’intervento della polizia sono state le segnalazioni di alcuni cittadini della zona: una volta arrivati sul posto, gli agenti hanno effettivamente riscontrato la presenza di un elevato numero di giovani che ballavano e consumavano drink, nella maggior parte dei casi senza indossare la mascherina e senza rispettare le misure di distanziamento sociale.
Come è stato poi ricostruito ascoltando le testimonianze dei partecipanti, per accedere alla festa era necessario acquistare un biglietto di ingresso al prezzo di 20 euro, che comprendeva la possibilità di lasciare l’auto in un’area adiacente adibita a parcheggio. La fase di prevendita, inoltre, aveva consentito agli organizzatori dell’iniziativa di riservare alcuni tavoli a gruppi di partecipanti. L’evento era stato promosso nei giorni precedenti sui social network e tramite passaparola.
Nel giardino della villa la polizia locale ha individuato spazi destinati al ballo, con la postazione per il dj e strumentazioni professionali (casse acustiche, mixer audio e luci, amplificatore, traliccio con luci stroboscopiche e fasci multicolore), e un bar per la vendita di drink e bevande alcoliche.
Una volta verificata l’assenza delle autorizzazioni necessarie per l’organizzazione della serata, le pattuglie del comando di via Galilei hanno interrotto la festa in anticipo sollecitando i presenti a tornare a casa. Gli accertamenti svolti nei giorni successivi hanno poi confermato l’illegalità dell’iniziativa, che si era svolta senza rispettare le misure per la sicurezza e l’agibilità dei luoghi e senza il parere obbligatorio della commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]