Modena, il fidanzato di Amanda Knox aggredisce un fotografo

Amanda Knox a Modena

Momento di commozione per Amanda Knox mentre al Festival di giustizia penale a Modena ha ascoltato gli interventi di Peter Pringle, irlandese che ha trascorso 14 anni nel braccio della morte accusato di un omicidio dal quale poi è stato scagionato, e di Angelo Massaro, tarantino assolto – e scarcerato – dopo una condanna per omicidio.

Dal palco del Forum Monzani, Pringle e Massaro hanno portato le loro testimonianze. Amanda Knox, seduta in platea accanto al fidanzato Christopher Robinson, ha chiesto un fazzoletto e si è asciugata lacrime, visibilmente commossa. Poi si è stretta in un abbraccio con Pringle al termine dell’intervento e ha scambiato qualche parola con Massaro. Questa mattina, infastidita, si era allontanata dal Forum per la ressa di fotografi. Domattina non potrà però sottrarsi ai riflettori: nel confronto sul ‘processo penale mediatico’, la 31enne di Seattle parlerà in prima persona e per la prima volta, pubblicamente, da quando è tornata in Italia.

Momento di nervosismo. Venerdì 14 giugno un piccolo momento di nervosismo ha caratterizzato i lavori del convegno organizzato dalla Camera Penale di Modena al Forum Monzani, un approfondimento sul populismo e sugli errori giudiziari: infastiditi dai fotografi che li stavano immortalando mentre erano seduti ad ascoltare il primo incontro del Festival della giustizia penale, infatti, Amanda Knox e il fidanzato Christopher Robinson hanno abbandonato il loro posto in terza fila lasciando la sala e rientrando solo dopo un’ora. Nel farlo, però, il ragazzo ha anche aggredito un fotografo, rimproverandolo per l’eccessiva e insistente attenzione dedicata alla coppia.

Amanda Knox, 32 anni a luglio, è una delle ospiti internazionali del festival: il suo intervento è previsto nella mattinata di sabato 15 giugno e verterà proprio sul processo mediatico che la coinvolse. Come hanno spiegato gli organizzatori, la Knox racconterà come ha vissuto quel periodo sotto i riflettori e di come una parte dell’opinione pubblica la considerasse un’assassina anche dopo il verdetto di assoluzione.

È la prima volta che la giovane americana torna in Italia dopo il 4 ottobre del 2011, quando fu assolta dall’accusa di aver partecipato all’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher – uccisa il primo novembre del 2007 in un’abitazione di Perugia, in Umbria – e fu definitivamente scarcerata.