Modena è città creativa Unesco per le Media arts ed è la prima città in Italia a ricevere questo riconoscimento. La nomina è stata formalizzata lunedì 8 novembre, a Parigi, dalla direttrice generale dell’Unesco Audrey Azoulay nel corso della conferenza generale che ha designato 49 nuove Creatice Cities nel mondo. Per l’Italia sono state selezionate Modena, per il cluster Media arts, e Como, nel settore Artigianato e arte popolare. Salgono, così, a 13 le città creative Unesco in Italia.
“È un riconoscimento importante di cui siamo orgogliosi”, è il primo commento del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli: “Entrare a far parte della Rete delle città creative Unesco è una grande opportunità, nella quale abbiamo creduto fin dall’inizio, dedicando attenzione, energie e tantissimo lavoro di squadra a un progetto che facesse emergere tutti i valori della nostra città e siamo riusciti a ottenere il risultato in cui speravamo e che è un ulteriore incentivo a continuare a investire nella cultura, settore decisivo per la rinascita della nostra comunità ”.
L’ingresso di Modena nelle città creative Unesco per le Media arts “ci riempie di gioia”, commenta l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi sottolineando che “il merito di questa nomina è collettivo e il riconoscimento premia il grande lavoro di rete svolto da tutto il comitato che ha sostenuto la candidatura in un lavoro corale e costante iniziato oltre un anno fa e che testimonia la grande vitalità dell’ecosistema culturale della nostra città. Essere la prima città italiana nel cluster delle Media arts per noi ha un valore profondo ed è uno stimolo che ci impegna a proseguire nel percorso di trasformazione e innovazione in ambito culturale, sugli assi della creatività e di un dialogo sempre maggiore tra saperi umanistici e scientifici e sulle innovazioni digitali applicate alla cultura e ai suoi linguaggi”.
Un successo di tutti. Il percorso per arrivare al riconoscimento come Città creativa Unesco per le Media arts è durato oltre un anno e, insieme al Comune di Modena, ha coinvolto tutti gli istituti e gli attori culturali cittadini insieme ai soggetti partecipanti al Tavolo per la crescita.
Il fulcro della candidatura, ideata e costruita dagli uffici del settore Cultura e Direzione generale-Relazioni internazionali del Comune, è stata la contaminazione tra generi e linguaggi culturali differenti, con progetti che riguardano il rapporto tra le innovazioni e le trasformazioni digitali con la musica, la danza, le arti figurative e visive, il teatro, ma anche le trasformazioni urbanistiche della città, con la creazione di nuovi contenitori culturali, e l’attenzione alla cultura digitale.
Il comitato promotore, dunque, ha coinvolto insieme al Comune, Fondazione di Modena, Fondazione Brodolini – Laboratorio Aperto, Fmav, Gallerie Estensi, Unimore, Fem, Ert, Fondazione Teatro Comunale, Art-ER, Fondazione Collegio S. Carlo.
Il progetto è stato presentato alla prima selezione, in Italia, al Ministero degli esteri e alla commissione nazionale Unesco, il 31 maggio 2021. Le candidature italiane presentate erano nove, ma solo due potevano essere selezionate per la “finale” di Parigi. Il 24 giugno la commissione nazionale Unesco ha scelto Modena, per le Media arts, e Como per l’Artigianato e l’arte popolare, inviando quindi le candidature a Parigi, dove il coordinamento generale Unesco, l’8 novembre, ha conferito il riconoscimento.
Entrare a far parte della rete delle Città creative Unesco offre opportunità di una maggiore cooperazione e scambio con le altre città aderenti e la possibilità di sperimentare nuove iniziative culturali che si avvalgono, appunto, della collaborazione con le altre città. “Ma essere una città che ora può contare su due riconoscimenti Unesco – sottolinea l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi – vuol dire soprattutto rinforzare la capacità di Modena di attrarre risorse e competenze e consolidare il posizionamento europeo e internazionale della città, su una mappa che vede cultura e creatività tra i suoi principali assi di sviluppo”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]