Flessibile, integrato, sicuro e digitale: sono le quattro parole chiave contenute nella proposta per delineare la programmazione del trasporto pubblico locale per il triennio 2021-2023 in Emilia-Romagna, un piano che prevede oltre 240 milioni di euro di investimenti e che è stato condiviso dall’assessore regionale ai trasporti Andrea Corsini con i rappresentanti di Anci, Province, Comuni, agenzie e aziende regionali del trasporto pubblico locale e parti sociali.
Sono tre, in particolare, i filoni sui quali la Regione vuole spingere per rafforzare e rendere più moderno, competitivo e compatibile con l’ambiente il trasporto pubblico locale in questo nuovo contesto pandemico: integrazione gomma-ferro, digitalizzazione e investimenti.
La prima leva riguarda l’integrazione gomma-ferro e tariffaria: la Regione garantisce diverse forme di integrazione tariffaria, sia tra il servizio ferroviario regionale e la lunga percorrenza (2.500 utenti, per un valore di circa 2 milioni di euro) che tra il servizio ferroviario e il servizio urbano per le città con popolazione superiore ai 50mila abitanti (60mila utenti, per circa 6 milioni l’anno). Le risorse regionali correnti impegnate per la gestione dei servizi e per le integrazioni tariffarie sono state pari a 70 milioni nel 2020: saliranno a circa 80 milioni nel 2021 e a 100 milioni nel 2022.
Tra le misure confermate c’è “Grande”, l’iniziativa rivolta agli under 14 per incentivare l’uso dei mezzi pubblici tra i più giovani che ha permesso a oltre 330mila ragazzi e ragazze di viaggiare gratuitamente sui servizi urbani delle città capoluogo di provincia e di quelle con popolazione superiore ai 50mila abitanti e sui servizi extraurbani regionali su gomma e ferroviari per coprire i tragitti casa-scuola e tempo libero. L’iniziativa sarà estesa per l’anno scolastico 2021-2022 anche agli under 19 appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 30mila euro: una platea di altri 186mila studenti, per un costo stimato in circa 10 milioni.
La seconda leva è quella della digitalizzazione. L’obiettivo è rendere tutto a portata di smartphone: dagli orari dei mezzi in tempo reale ai biglietti per salire su bus e treni, fino alle informazioni sul livello di riempimento dei mezzi, al pagamento del parcheggio e alla prenotazione dei taxi.
Dopo la sperimentazione positiva dell’app Roger, la Regione vorrebbe ora integrare i servizi online includendo anche il trasporto non di linea (come taxi e noleggio auto con conducente) e permettere il pagamento della sosta – che al momento è possibile solo a Bologna: il tutto per andare sempre di più verso un sistema dei trasporti evoluto e in grado di offrire maggiore integrazione e accessibilità, utilizzando al massimo le opportunità offerte dalla tecnologia digitale secondo la logica del “MaaS” (Mobility as a service).
Il capitolo fondamentale per la transizione ecologica è però quello che riguarda gli investimenti, che ammonteranno a oltre 240 milioni di euro nel prossimo triennio. A partire dalle ferrovie regionali (oltre 300 km di linea), con l’elettrificazione delle linee reggiane entro il 2021, a cui seguirà l’elettrificazione della tratta Parma-Poggio Rusco relativa alle linee Parma-Suzzara e Ferrara-Suzzara (40 milioni) e la linea Ferrara-Codigoro (da definire).
Sono previsti inoltre interventi di ricucitura urbana – per un totale di oltre 120 milioni – a Ferrara e a Bologna; in diverse città dell’Emilia-Romagna è prevista la soppressione dei passaggi a livello. Sempre restando in tema sicurezza, entro il 2022 tutta la rete ferroviaria regionale sarà attrezzata con il sistema di controllo marcia treno. Per quanto riguarda le linee nazionali, è già stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra il Ministero delle infrastrutture, Rfi e la Regione per il potenziamento del collegamento Ravenna-Rimini, uno degli obiettivi previsti dal piano regionale integrato dei trasporti 2025.
Sul fronte degli autobus, invece, la Regione ha varato un nuovo imponente piano di acquisto: 1.157 nuovi autobus, di cui circa 600 già previsti nei prossimi 5 anni, che la giunta regionale è pronta a cofinanziare con 190 milioni per le annualità 2019-2033.
Un altro capitolo riguarda infine il potenziamento della mobilità ciclabile, per raggiungere entro il 2025 una quota modale di spostamento pari al 20%. Durante lo scorso anno è stato erogato un finanziamento straordinario ai Comuni interessati dalle misure di contenimento del traffico previste dal Piano aria integrato regionale (Pair) pari a 3,3 milioni per la creazione delle cosiddette “ciclabili di emergenza” e per le misure di stimolo alla domanda di mobilità dolce. Il territorio dell’Emilia-Romagna, inoltre, è interessato dalla realizzazione di ben tre ciclovie nazionali: Vento, Sole e Adriatica.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]