Secondo la nuova ordinanza del ministro della salute Roberto Speranza, i cui effetti saranno in vigore a partire da domenica 17 gennaio, l’Emilia-Romagna resta in zona arancione, così come Calabria e Veneto. Niente spostamenti, dunque, per la regione guidata da Stefano Bonaccini, né in meglio né in peggio rispetto al colore già assegnato dallo scorso 10 gennaio.
Oltre alle tre già menzionate, sono nove le regioni che da domenica passeranno in zona arancione: Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta, che finora erano tutte in zona gialla. Altri tre territori, invece, finiranno in zona rossa: la provincia autonoma di Bolzano e le regioni Lombardia e Sicilia. Le restanti sei tra regioni e province autonome, infine, resteranno in zona gialla: Basilicata, Campania, Molise, Toscana, Sardegna e provincia autonoma di Trento.
I dati sull’andamento epidemiologico sono in peggioramento in tutta Italia: in Emilia-Romagna il nuovo Rt (indice di trasmissibilità) regionale settimanale è salito a 1,15 rispetto a 1,05 della settimana scorsa, un dato superiore alla media nazionale, pari a 1.09 (range compreso tra 1.04 e 1.13).
“Resta un problema rilevante di tipo sanitario”, ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini, “tanto è vero che anche il governo ha ultimamente inasprito i criteri e le soglie per cui si passa in zona arancione e in zona rossa. Era addirittura in discussione un criterio che ci avrebbe portato direttamente in zona rossa, con la conseguenza diretta di mettere in didattica a distanza anche le seconde e le terze classi delle scuole medie. Il rischio non è comunque scongiurato”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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