Mirandola, bufera sulla Colonna della Libertà per le divise naziste (che non ci sono)

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È una rievocazione storica che dal 2008 è andata in scena in mezza Italia, comprese Bologna (più volte), Parma, Fidenza, Fontanellato, Cesena, Cervia perfino la Cavriago del busto di Lenin. Ha ricevuto già due volte l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e nel 2014 alcuni di loro sono stati ricevuti dal Papa. Ma a Mirandola di Modena, il prossimo 25 aprile, per l’Anpi, Pd e Rifondazione comunista dovrebbe essere vietata.

Al centro della polemica questa volta è finita  la Colonna della Libertà, che appunto da una quindicina d’anni si svolge nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario della Liberazione d’Italia. Una colonna di veicoli storici militari risalenti alla seconda guerra mondiale sfilano in un percorso sulle stesse strade che li videro protagonisti durante la Campagna d’Italia. Regolarmente iscritta all’Albo regionale toscano delle Manifestazioni di rievocazione storica, la Colonna è organizzata dal Museo Gotica Toscana di Scarperia e dal Museo della Seconda Guerra mondiale del fiume Po di Felonica che, in stretta collaborazione con History Military Vehicles Italia, ogni anno stabiliscono un differente percorso e un nuovo programma.

Purtroppo per loro, il percorso scelto quest’anno (partenza da Felonica, nel Mantovano, e passaggio per diversi comuni ferraresi e modenesi) prevede anche Mirandola, dove l’Anpi è insorta per prima per la presenza in sfilata – tra gli oltre 400 figuranti, in aggiunta a 120 mezzi militari – anche di alcuni che indosseranno (forse) divise della Repubblica Sociale e uniformi naziste. Dettaglio che ha fatto subito esprimere all’Anpi le classicissime “amarezza e preoccupazione”.

“Per rispetto delle istituzioni democratiche, per ricordare i nostri martiri e per festeggiare la Liberazione, come Anpi – spiega l’associazione partigiana – il 25 Aprile saremo presenti, invitati, in piazza Costituente ma non presenzieremo all’ingresso della Colonna della libertà nella nostra città a causa della presenza, confermata per iscritto, di figuranti della Repubblica Sociale Italiana e dell’esercito nazista”. “Pare quanto mai inopportuno e offensivo nei confronti di tutti i nostri martiri far sfilare ed entrare trionfalmente a Mirandola individui che rappresentano gli autori di soprusi, prevaricazioni, ingiustizie, torture, morti e stragi”, aggiunge l’Anpi. Come se non bastasse, la federazione modenese di Rifondazione Comunista ha chiesto “al prefetto di Modena di non autorizzare il passaggio di questa sfilata nelle nostre città” e il deputato del Pd Stefano Vaccari ha definito “fuori luogo ed irrispettoso che il 25 aprile, nel giorno della Festa della Liberazione, possano sfilare a Mirandola nella Colonna della Libertà, figuranti con vestiti e mezzi di coloro, fascisti e nazisti, che hanno seminato distruzione e morte nel nostro Paese. La memoria è altra cosa e in quella giornata si dovrebbe rendere omaggio al sacrificio umano di donne e uomini che ci hanno riconsegnato democrazia e libertà e non lo si fa di certo con pagliacciate rievocative. Prefetto e questore, Carta costituzionale alla mano, non facciano sfilare quel corteo o quanto meno rimuovano quelle presenze inquietanti”.

Anche il segretario dei Giovani democratici della Bassa modenese, Matteo Testoni, e il segretario provinciale dei Gd di Modena, Matteo Silvestri, esprimono forte preoccupazione per il corteo “Colonna della Libertà”. “Non possiamo comprendere, né tantomeno accettare – afferma Matteo Testoni – che elementi di natura non solo diversa, ma incompatibilmente opposta, vengano equiparati e presentati come se questo non significasse nulla. Partigiani e alleati hanno liberato l’Italia dall’oppressione nazifascista. Non vi è dunque motivo alcuno per il quale possa essere lasciato spazio a mezzi militari e figuranti che rievochino gli oppressori. E farlo significa voler compiere una chiara revisione storica del periodo più buio del nostro Paese. Per Matteo Silvestri: “La destra mirandolese, al governo da quasi 4 anni, ha deciso di gettare la maschera dimostrando la sua vera natura.  Nelle ultime settimane ha deciso che l’unica priorità dell’amministrazione di Mirandola è quella di provare a riscrivere la storia della comunità mirandolese, dimenticandosi completamente delle reali esigenze del nostro territorio.
Dapprima distribuendo alle scuole superiori un fumetto sulle foibe di una casa editoriale legata a Casapound, poi intitolando una via alla corriera fantasma di San Possidonio e Concordia e, da ultimo, finanziando con risorse pubbliche l’iniziativa “Colonna della Libertà” con la presenza di figuranti in divise naziste e della repubblica sociale italiana”

In realtà, gli organizzatori della Colonna della libertà hanno precisato che, come avviene da 15 anni a questa parte, “sono previsti anche figuranti tedeschi, come sempre in aliquote ridotte inferiori al 5% dei presenti, che rispettano rigorosamente il regolamento della manifestazione che vieta tassativamente non solo uniformi politiche e di reparti discutibili come SS NSDAP, etc. ma anche ogni forma di comportamento non consono alla situazione: è infatti vietato marciare, cantare o tenere qualsiasi comportamento irrispettoso verso il prossimo. Lo stesso dicasi vale per i reparti italiani, con divieto di indossare le uniformi PNF, MVSN e tutte le uniformi politiche. Inoltre, i veicoli tedeschi entrano nelle città sempre in coda alla Colonna”.