A poche settimane dall’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti e nonostante, al momento, l’Europa non sembri esplicitamente nel mirino di politiche restrittive sulle esportazioni, non si spengono i timori del sistema imprenditoriale circa i possibili aumenti dei dazi doganali e di un peggioramento delle condizioni sul mercato statunitense.
Una preoccupazione che, per gli imprenditori reggiani, appare ben giustificata dalle analisi sui flussi realizzata dall’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia.
Nel corso del 2023, infatti, le esportazioni delle aziende della provincia di Reggio Emilia verso gli Stati Uniti d’America si sono attestate a 1.572,1 milioni di euro, vale a dire l’11,3% del totale dell’export provinciale; le importazioni, contemporaneamente, si sono fermate a 71,3 milioni di euro (1,2% del totale).
Il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) è dunque risultato positivo per 1.500,8 milioni di euro. Con riferimento al 2022, si è rilevato un incremento del 3,7% delle esportazioni.
I principali prodotti made in Reggio Emilia esportati nel 2023 verso gli Stati Uniti sono stati macchinari e apparecchiature (prevalentemente di impiego generale e speciale), con una quota del 60,9% dell’export verso tale Paese e un aumento del 7,7% sul 2022; a seguire, gli articoli in gomma, materie plastiche e ceramica con il 10,5% di incidenza ed un incremento del 4,9% rispetto all’anno precedente e, infine, gli apparecchi elettrici con 8,7% di incidenza e un -5,1% .
Negli ultimi 5 anni (2018-2023), l’incidenza dell’export verso gli USA su tutto l’export provinciale è passata dal 9,0% all’11,3%, mentre l’incidenza delle importazioni è rimasta sostanzialmente stabile.
“Queste cifre – sottolinea il presidente della Camera di Commercio dell’Emilia, Stefano Landi – evidenziano bene non solo l’incidenza delle esportazioni verso gli USA sul totale degli scambi con l’estero delle imprese reggiane, ma anche una dinamica di sviluppo rilevante di queste relazioni commerciali”. “Un andamento – aggiunge Landi – confermato anche nel primo semestre 2024; pur a fronte di un calo complessivo delle esportazioni reggiane, infatti, quelle verso gli Stati Uniti sono aumentate del 3,5%, mentre il valore dei flussi è sceso sia per Germania che Francia, Paesi leader per i nostri scambi”.
“Proprio per questo – conclude Landi – sia le autorità italiane che quelle europee sono chiamate ad uno sforzo straordinario nelle relazioni con il Governo statunitense, per evitare che rallentino o si invertano queste positive dinamiche, con esiti che sarebbe impossibile compensare con le relazioni commerciali in atto con altri Paesi che stanno vivendo evidenti difficoltà economiche”.
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