“So che c’è stata la richiesta di una risoluzione positiva: la mia speranza è che ci sia stata la richiesta da parte del governo italiano di porre fine al mio travel ban’ (il divieto di espatrio)”, così Patrick Zaki intervistato dal Corriere della sera, sull’incontro tra la premier italiana Giorgia Meloni e il presidente egiziano, il generale Abdel Fattah Al Sisi.
E questo “per me ma anche per gli attivisti della mia Ong, la Eipr, tra cui Hossam Bahgat, il direttore, anche lui accusato di diffusione di notizie false”.
Sarebbe un grande passo in avanti non solo per noi ma anche per tutti gli attivisti egiziani ancora in carcere, ha commentato.
“Inoltre – ha aggiunto Zaki – mi pare un ottimo segno che diversi governi a Roma mi abbiano sostenuto: significa che tutti gli italiani sono con me”.
“Il rientro in Italia? La mia è una speranza, non una certezza. Mi piacerebbe poter discutere la mia tesi a Bologna, nella città dove frequentavo il Master Gemma in studi di genere prima di essere arrestato e che sto continuando a frequentare.
”È stato davvero importante per me mentre ero in carcere sapere che fuori c’erano così tante persone che si stavano impegnando per me. Anche l’Università di Bologna è stata di enorme sostegno, gli attivisti, tutti”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]