Massari lavora allo staff: assunti Oneda e Casella, cambiato il regolamento per nominare il dg

Massari in Consiglio

Poche righe, nascoste al punto 12 (su 15), di una delibera di giunta che ha per altro un titolo tanto chilometrico quanto fuorviante: “Costituzione dell’“Unità organizzativa di supporto alle attività del sindaco, della giunta e degli assessori” e contestuale assunzione in servizio di alcune figure a tempo determinato da assegnare a tale unità ai sensi di quanto disposto dall’art. 90 tuel 267/2000 e s.m.i., e dagli artt. 5 sez. a) e 43 – sez. b) del regolamento sull’ordinamento generale uffici e servizi, nonche’ modifica dell’art. 11 sez. a del predetto regolamento”.

E’ l’escamotage individuato dal nuovo sindaco Marco Massari per portare Francesca Mattioli alla direzione generale del Comune di Reggio, dopo il benservito a Maurizio Battini (per il quale si parla di un importante incarico al Comune di Scandiano) . In realtà, il nome della Mattioli, nella delibera 2024/156 del 12 luglio, non appare mai. Si fanno quelli dei due primi uomini di fiducia – un uomo e una donna ad essere precisi – che Massari ha deciso di assumere nel suo staff, come gli consente la legge. Il primo è sicuramente noto ed ampiamente previsto: Diego Oneda, ex addetto stampa del Comune di Scandiano, assunto come portavoce nel ruolo che fu di Giovanni Vignali con Vecchi e di Luisa Gabbi con Delrio. Giornalista come loro (anche se solo pubblicista, non professionista) Oneda – che ha alle spalle alcuni anni nelle redazioni del settimanale Reporter e della sfortunata avventura del quotidiano Prima pagina, prima di diventare dal 2010 al 2013 titolare e capocuoco della trattoria della Torre a San Polo – aveva seguito la campagna elettorale di Massari, dopo essersi fatto le ossa con quella del primo mandato Nasciuti.

Sicuramente meno conosciuta è invece Cristina Casella, parmigiana con maturità classica e laurea in lettere, fino allo scorso dicembre titolare e amministratore delegato di un sugherificio a Cuneo. A lei Massari ha affidato “funzioni di supporto ai processi decisionali e di governo propri del sindaco e della giunta, ovvero supporto allo studio e all’analisi dei principali dossier tecnico-amministrativi di competenza degli organi politici, nella valutazione delle condizioni di fattibilità e degli impatti politici e gestionali degli stessi, nonché per l’esercizio di funzioni consultive di congruità e rispondenza agli indirizzi strategici e alle linee di mandato”. Casella, inoltre, coadiuverà il sindaco Massari “nella valutazione, monitoraggio e supervisione dei programmi di innovaz  ione tecnologica, dello stato di avanzamento della programmazione Pnrr, dell’efficacia e pertinenza dei programmi di comunicazione sulle politiche pubbliche e sui programmi di mandato dell’ente anche in collaborazione con i diversi assessorati”.

Entrambe le assunzioni, prettamente fiduciare come prevede la legge, sono state fatte “intuitu personae” attraverso l’articolo 90, ovviamente a tempo determinato, ovvero fino alla scadenza del mandato di Massari. E ad ognuno di loro – “in relazione all’importanza dell’incarico fiduciario da ricoprire, delle competenze richieste e delle responsabilità connesse alla complessità delle funzioni, nonché alla loro temporaneità, della specifica qualificazione professionale e culturale posseduta dall’interessato desumibile dal curriculum professionale, del notevole impegno lavorativo e dell’alta professionalità ed esperienza richiesti per l’assolvimento di tali funzioni concettuali particolarmente complesse”  – è stato assegnata una indennità ad personam di 35.763,40 lordi annui. Da corrispondere in 13 mensilità, il ‘superminimo’ andrà più o meno a raddoppiare lo stipendio da funzionari.

E il nuovo dirigente generale, altro incarico fiduciario che Massari assegnerà con ogni probabilità a Francesca Mattioli? Nella delibera non ci azzecca granché, se non per il famoso punto 12. Con il quale la giunta, su proposta del sindaco, ha deliberato di aggiornare l’art. 11 del vigente Regolamento sull’ordinamento generale degli uffici e dei servizi Sez. A co. 2 come segue: “L’incarico di direttore generale è attribuito a persona avente esperienza in funzioni dirigenziali, sulla base delle esperienze maturate, delle capacità professionali e delle attitudini manageriali possedute, con particolare riferimento agli aspetti organizzativi e gestionali, secondo quanto indicato nell’art. 19 co. 3 del dlgs 165/2001″.

La modifica, tradotta dal burocratese, non è di poco conto perché fa scomparire il requisito di una “esperienza almeno quinquennale in funzioni dirigenziali” richiesta dal precedente Regolamento, per altro approvato non più tardi dello scorso gennaio e tuttora disponibile sul sito del Comune. E proprio questo pare fosse l’ostacolo che impediva di nominare al posto di Battini (che percepiva 132.000 euro lordi di retribuzione annua) Francesca Mattioli, albinetana, 48 anni il prossimo 31 ottobre, da una ventina di anni funzionario nella Pubblica amministrazione, ma non abbastanza con funzioni dirigenziali per rispettare il Regolamento del Comune nonostante il vero e proprio tourbillon di enti attraverso i quali è transitata, anche solo per pochi mesi: alla Provincia di Reggio a inizio millennio il primo incarico, ricercatrice dell’Università per la Camera di commercio tra il 2010 e il 2011, poi di nuovo alla Provincia dal 2012, quindi alla Regione Emilia-Romagna (in tre diversi uffici), al Comune di Albinea, nell’aprile 2022 finalmente la nomina a dirigente ai Servizi alla comunità e territorio dell’Unione dei Comuni modenesi dell’Area Nord, poi l’Unione Tresinaro Secchia e il Comune di Scandiano, e dal gennaio di quest’anno (da aprile a tempo indeterminato) dirigente alle Attività economiche dell’Unione Terre d’Argine, sempre nel Modenese. Un altro incarico che pare destinata a lasciare, dopo pochi mesi, per sedersi sulla tanto prestigiosa quanto impegnativa poltrona da direttore generale del Comune di Reggio.

 



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