Nella quindicesima settimana dell’anno la cartina relativa al tasso di incidenza dei contagi da virus Sars-CoV-2 in Europa, elaborata ogni sette giorni dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), continua a evidenziare una sostanziale stabilità della situazione in tutto il continente, con alcuni leggeri miglioramenti concentrati soprattutto nell’est Europa.
La mappa, aggiornata alla data del 21 aprile, è tuttavia parzialmente incompleta: in diversi paesi, infatti (Ungheria, Polonia, Svezia, Norvegia, Paesi Bassi, in gran parte anche la Spagna), nell’ultima settimana presa in considerazione il testing rate (ossia il numero di tamponi ogni 100.000 abitanti) è stato considerato troppo basso dall’Ecdc per poter determinare con sufficiente accuratezza la colorazione da attribuire al territorio nazionale. Per quanto riguarda la Germania, inoltre, i dati a disposizione sono stati ritenuti insufficienti per procedere all’assegnazione del colore.
Nel resto d’Europa, in ogni caso, è possibile constatare uno scenario pandemico ancora caratterizzato in gran parte dal rosso scuro, il colore che indica i territori in cui l’incidenza dei contagi è particolarmente elevata: questo per effetto soprattutto della sottovariante BA.2 della variante omicron, più contagiosa dell’originale e ormai predominante ovunque (in Italia la prevalenza è stimata all’86,6%), in combinazione con il progressivo allentamento delle restrizioni e delle precauzioni anti-Covid.
Molti paesi europei hanno i rispettivi territori ancora interamente in zona rosso scuro: è il caso di Portogallo, Francia, Belgio, Lussemburgo, Italia, Slovenia, Austria, Liechtenstein, Grecia, Malta, Cipro, Slovacchia, Lituania, Estonia, Lettonia, Finlandia, Irlanda e Islanda.
La Croazia è l’unico paese europeo interamente contraddistinto dal colore rosso standard (non scuro), mentre Danimarca, Repubblica Ceca e Spagna evidenziano un mix di regioni in zona rosso scuro e altre in zona rossa standard. Buone notizie, invece, per Bulgaria e Romania, gli Stati in cui la situazione Covid sembra migliore che nel resto d’Europa: in entrambi i paesi il territorio nazionale è ormai quasi tutto in zona arancione (colore che indica una situazione in cui la circolazione del virus è moderata), fatta eccezione per poche aree ancora in zona rossa standard.
Per quanto riguarda l’Italia, come già anticipato, secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie tutte le regioni e le province autonome sono ancora classificate in zona rosso scuro. Il sistema di monitoraggio dell’Ecdc è basato sui dati trasmessi dagli Stati membri dell’Unione europea al sistema Tessy (The European Surveillance System), che è comunque del tutto indipendente rispetto al sistema dei colori italiano – che era in vigore fino al 31 marzo scorso e che fino alla sua dismissione prendeva in considerazione altri parametri (in particolare la pressione sulle strutture ospedaliere).
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!