Mappa europea dei contagi Covid, l’Italia è ancora tutta in zona rosso scuro

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Nella quattordicesima settimana dell’anno la cartina relativa al tasso di incidenza dei contagi da virus Sars-CoV-2 in Europa, elaborata ogni sette giorni dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), continua a evidenziare una situazione ancora sostanzialmente stabile in tutto il continente, con alcuni lievi miglioramenti concentrati soprattutto nell’est Europa e diversi paesi (Polonia, Svezia e Norvegia, in parte anche la Spagna) in cui nell’ultima settimana presa in considerazione il testing rate (numero di tamponi ogni 100.000 abitanti) è stato considerato insufficiente per determinare la colorazione del territorio.

Osservando nel suo complesso la mappa, aggiornata alla data del 14 aprile, emerge in ogni caso uno scenario pandemico europeo ancora caratterizzato in gran parte dal rosso scuro, il colore che indica i territori in cui l’incidenza dei contagi è particolarmente elevata: questo per effetto soprattutto della sottovariante BA.2 della variante omicron, più contagiosa dell’originale, combinati con il progressivo allentamento delle restrizioni e delle precauzioni anti-Covid in tutte le nazioni monitorate.

Molti paesi europei hanno i rispettivi territori interamente in zona rosso scuro: è il caso di Portogallo, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Italia, Slovenia, Austria, Liechtenstein, Grecia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lituania, Estonia, Lettonia, Finlandia, Irlanda, Islanda, Malta e Cipro. L’Ecdc ha valutato come insufficienti i dati a disposizione per poter classificare la Germania e il Lussemburgo.

L’Ungheria è l’unico paese europeo interamente contraddistinto dal colore rosso standard (non scuro), mentre Bulgaria e Romania sono gli unici Stati che possono vantare almeno una regione in zona arancione (colore che indica una situazione in cui la circolazione del virus è moderata).

Per quanto riguarda l’Italia, come già anticipato, secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie tutte le regioni e le province autonome sono ancora classificate in zona rosso scuro. Il sistema di monitoraggio dell’Ecdc è basato sui dati trasmessi dagli Stati membri dell’Unione europea al sistema Tessy (The European Surveillance System), che è comunque del tutto indipendente rispetto al sistema dei colori in vigore fino al 31 marzo scorso in Italia, che fino alla sua dismissione prendeva in considerazione altri parametri (in particolare la pressione sulle strutture ospedaliere).