Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha aggiornato la mappa dei contagi di nuovo coronavirus alla data del 28 ottobre, certificando una sostanziale stabilità della situazione italiana rispetto alla settimana precedente: la novità più evidente riguarda il ritorno dell’Emilia-Romagna – dopo una sola settimana in zona verde – in zona arancione, ovvero tra le aree d’Europa in cui il virus Sars-Cov-2 sta circolando a livelli medi secondo la mappa basata sui dati trasmessi dagli Stati membri dell’Unione europea al sistema Tessy (The European Surveillance System). Stessa sorte per il Lazio, costretto allo stesso cambio di colore, da verde ad arancione.
Le altre regioni e provincie autonome d’Italia, invece, si dividono piuttosto equamente tra zone verdi e arancioni: delle prime fanno parte Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, provincia autonoma di Trento, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Sardegna, mentre tutte le altre sono caratterizzate dal colore arancione.
Il resto d’Europa, nel frattempo, ha fatto registrare alcuni miglioramenti e numerosi peggioramenti della situazione a livello nazionale o locale, e la mappa dell’Ecdc continua a contraddistinguersi per la presenza di numerosi territori ancora in zona rossa, quando non in rosso scuro (cioè il colore che contrassegna le aree in cui il virus Sars-Cov-2 sta circolando ai livelli più elevati).
Si segnalano, in negativo, alcune nazioni interamente in rosso scuro, come le repubbliche baltiche (Estonia, Lettonia e Lituania), la Slovenia, la Croazia, la Romania e la Bulgaria; stesso colore per le metà meridionali dell’Irlanda e del Belgio (con il resto dei due paesi in zona rossa), la gran parte della Slovacchia, alcune regioni dell’Austria (con il resto del paese in zona rossa) e della Grecia e una regione della Polonia.
Sono interamente in zona rossa, invece, l’Islanda, la Germania, l’Olanda, il Lussemburgo, l’Ungheria, la Finlandia; sono contrassegnate dallo stesso colore rosso gran parte della Norvegia, della Repubblica Ceca e della Polonia, i Paesi Baschi in Spagna, diverse zone della Grecia, una parte della Danimarca.
Ultimi commenti
1. Le celebrazioni religiose spetterebbero alle autorità religiose piuttosto che a quelle civili. 2. Evidentemente i (sedicenti) cristiani non costituiscono più un appetibile bacino elettorale.
E che non ci passi per la mente di voler imitare la passione di Cristo per guadagnarci il Regno dei Cieli!!! Questa visione tenebrosa lasciamola […]
A proposito del 25 aprile che i PD.ini si apprestano a celebrare in pompa magna a casa cervi: possibile che lor sapienti e ricercatori non