Nella seconda rilevazione di maggio la cartina relativa al tasso di incidenza dei contagi da virus Sars-CoV-2 in Europa, elaborata ogni settimana dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), ha confermato la presenza di alcuni segnali positivi sul fronte Covid, concentrati soprattutto nell’Europa dell’est: come la zona verde – il colore che contraddistingue i territori in cui l’incidenza dei contagi è bassa – di ormai metà della Romania, dove anche l’area della capitale Bucarest è passata da zona rossa a zona arancione negli ultimi sette giorni.
La mappa, aggiornata alla data del 12 maggio, è tuttavia ormai costantemente incompleta: in diversi paesi, infatti (Norvegia, Svezia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Ungheria, Bulgaria, circa metà della Croazia, in parte anche la Spagna), nell’ultima settimana presa in considerazione il testing rate (ossia il numero di tamponi effettuati ogni 100.000 abitanti) è stato considerato troppo basso dall’Ecdc per poter determinare con sufficiente accuratezza la colorazione da attribuire al territorio di riferimento. Per quanto riguarda Estonia e Germania, invece, i dati a disposizione sono stati ritenuti insufficienti per procedere all’assegnazione del colore.
Nel resto d’Europa è possibile osservare uno scenario pandemico ancora caratterizzato in parte dal rosso scuro, il colore che indica i territori in cui l’incidenza dei contagi resta particolarmente elevata: questo soprattutto per effetto delle sottovarianti della variante omicron, più contagiose rispetto all’originale, in combinazione con l’ormai definitivo – almeno per il momento – allentamento delle restrizioni e delle precauzioni anti-Covid.
Molti paesi europei hanno i rispettivi territori ancora interamente in zona rosso scuro: è il caso di Portogallo, Francia, Lussemburgo, Belgio, Italia, Austria, Slovenia, Finlandia e Cipro); quasi completamente dello stesso colore anche la Grecia. Sono invece contraddistinti al 100% dal colore rosso (standard, non scuro) i territori di Islanda, Irlanda, Lettonia, Slovacchia e Malta.
In Spagna, invece, rimane un mix di aree in zona rosso scuro (la maggioranza) e una minoranza di regioni in zona rossa standard. Territori in zona rossa standard e altri in zona arancione (colore che indica una situazione in cui la circolazione del virus è moderata) in Danimarca, mentre la Repubblica Cena va ormai verso la zona arancione completa, con una sola area centrale del paese ancora in zona rossa standard.
Per quanto riguarda l’Italia, come già anticipato, secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie tutte le regioni e le province autonome sono ancora classificate in zona rosso scuro. Il sistema di monitoraggio dell’Ecdc è basato sui dati trasmessi dagli Stati membri dell’Unione europea al sistema Tessy (The European Surveillance System), che è comunque del tutto indipendente rispetto al sistema dei colori italiano – che era in vigore fino al 31 marzo scorso e che fino alla sua dismissione prendeva in considerazione altri parametri (in particolare la pressione sulle strutture ospedaliere).
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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