Maltempo. Bonvicini: non si replichi a Reggio quanto avvenuto sul Secchia

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Lo ha detto Carlotta Bonvicini, assessore alle Politiche per il clima del Comune di Reggio Emilia, dopo l’ondata di maltempo che ha colpito in modo particolare il bolognese e la Romagna, ma che ha avuto effetti anche sul nodo idraulico modenese del Secchia: “Le forti precipitazioni di questi giorni che hanno generato di nuovo esondazioni, frane e alluvioni, in particolare in Romagna e nelle Marche, tornano a interrogare tutti noi sulla gestione idrogeologica del territorio, vera e propria urgenza che deve superare la normale amministrazione.

E’ purtroppo sotto gli occhi di tutti come l’azione combinata della crisi climatica e dell’eccessiva urbanizzazione del territorio porti a conseguenze che mettono in discussione la stessa presenza di insediamenti umani nelle prossimità dei corsi d’acqua.

Il nostro territorio non ha subito per il momento gli effetti più disastrosi di questi fenomeni ma riteniamo comunque importante mettere in atto misure che possano prevenirli e che si interroghino in una logica di lungo periodo.

Per questo, insieme al sindaco Marco Massari, abbiamo scritto una lettera nei giorni scorsi ad Aipo, agenzia interregionale per il fiume Po, che si occupa della sicurezza idraulica di tutto il bacino del grande fiume, in previsione dei lavori che riguarderanno a breve alcuni corsi d’acqua che attraversano il territorio reggiano, in particolare il Rodano e il Crostolo.

Dopo aver visto quanto accaduto con il diboscamento di un’area enorme a ridosso del Secchia, nella zona di Marzaglia, dove Aipo ha disposto l’eliminazione di circa 40 ettari di bosco, in particolare pioppi e faggi, senza una vera attinenza alle disposizioni di valutazione di impatto ambientale (Via) e valutazione di incidenza ambientale (Vinca), abbiamo ritenuto opportuno fare presente che sul nostro territorio chiediamo condivisione nelle scelte che riguardano i corsi dei fiumi.

Crediamo infatti che ogni ragionamento migliorativo della situazione idraulica del nostro territorio non possa prescindere da un concetto di tutela dell’ecosistema urbano. Seguendo l’orientamento di geologi ed esperti oggi sappiamo che l’unica pulizia fluviale efficace e utile è la rimozione del legname secco; gli alberi ‘vivi’ rappresentano invece una difesa idraulica passiva, in quanto sono in grado di far rallentare la corrente idraulica.

La lettera è partita una settimana fa e per ora non abbiamo ricevuto nessuna risposta da Aipo. Continuiamo a vigilare”.



Ci sono 2 commenti

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  1. paolo

    Dall’alveo del Crostolo non è stato rimosso nè il vivo nè il secco dell’ultima piena, e per quanto riguarda il vivo come difesa idraulica passiva all’interno dell’alveo dei canali è una teoria interessante e da studiare che i consorzi di bonifica promulgano da un pò di tempo , più o meno da quando non puliscono nulla.

  2. kursk

    si Carlotta, certo…tutto giusto….l’importante e’ pero’ che l’alveo del Crostolo
    sia pulito con manutenzione adeguata e non ci siano alberi o altro che, se sradicati dall’acqua, finiscano a creare tappi o “dighe” sotto le arcate ed i piloni dei ponti….la manutenzione va fatta e pazienza se le ruspe infastidiscono il quotidiano tran tran di qualche “nadero” o delle innumerevoli “ponghe” che vivono nell’eco-sistema. Vero ?


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