La lezione più importante che scaturisce dall’insegnamento di Giambattista Vico, secondo Marcello Veneziani, che sabato pomeriggio ha presentato all’Hotel Astoria, su invito di Marco Eboli, presidente dell’Associazione culturale Balder, il suo libro “Vico dei Miracoli, è che l’uomo del terzo millennio deve recuperare l’umanità, condizione essenziale per governare la tecnica e il mondo e non esserne sopraffatto.
Per fare ciò vi è bisogno di recuperare la dimensione sacrale della vita, rifuggendo materialismo, consumismo ed edonismo imperanti ai giorni nostri. La concezione a spirale della storia e della vita contenuta nell’opera di Vico la “Scienza nuova”, secondo Veneziani, non è il riproposizione del passato, ma avere la consapevolezza che il futuro porta con sé, sempre, in forme diverse, anche le esperienze passate. Pertanto la scienza, le nuove scoperte possono ringiovanire il mondo se vissute e interpretate come suggerisce Vico. La vita personale, professionale di Vico, fondata sul ruolo della Provvidenza, capace di trasformare eventi anche apparentemente negativi, in momenti di riscatto, è la dimostrazione pratica della sua elaborazione intellettuale.
Il libro di Veneziani è poi un tributo di amore e riconoscenza, nei confronti dei due Giovanni. Il padre, insegnante di filosofia, che fece conoscere Vico al figlio, e a Vico stesso, del cui pensiero Veneziani si innamorò. Inoltre è anche un tributo al suo primo maestro, il filosofo Augusto Del Noce, il quale una settimana prima di morire confidò a Marcello Veneziani di voler scrivere un saggio su Giambattista Vico. A distanza di anni è stato l’allievo a farlo.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]