Sarà votata lunedì dal Consiglio comunale di Reggio Emilia la delibera definitiva, che riporterà le motivazioni per il conferimento della cittadinanza onoraria a Julian Assange, fondatore di WikiLeaks. All’appuntamento del 18 settembre si arriva dopo che l’11 febbraio 2023 il Movimento Free Assange Reggio Emilia ha consegnato alla Giunta comunale oltre 1200 firme di cittadine e cittadini reggiani a sostegno di una mozione di iniziativa popolare per conferire la cittadinanza onoraria a Julian Assange. Mozione che poi il 20 marzo scorso il Consiglio comunale ha approvato, con l’impegno a concludere entro l’anno la procedura necessaria affinché Assange diventi effettivamente cittadino onorario di Reggio Emilia.
Il Movimento Free Assange reggiano questa mattina nel corso di una conferenza-stampa ha epresso “apprezzamento per i tempi e le modalità condivise con cui si è svolto l’iter interno al Comune che arriverà al suo compimento lunedì prossimo, ovviamente ci si attende che l’ultimo atto venga approvato, considerato l’impegno assunto dall’assemblea con la precedente delibera”.
“Riteniamo che il conferimento della cittadinanza onoraria a Julian Assange sia un atto simbolico importante, di cui andare orgogliosi, tanto più che a oggi non siamo a conoscenza di altre città italiane che abbiano portato a compimento questo iter – hanno aggiunto – Un gesto di sostegno doveroso verso un uomo che ha dimostrato coraggio ed etica professionale, perseguendo la verità e la trasparenza in nome del pubblico interesse, anche e soprattutto nel caso di verità “indicibili” su ciò che realmente fanno i governi in nostro nome. Un segnale per dire che qualcosa si può e si deve fare, anche semplicemente produrre riflessione e dibattito e magari contaminare altre istituzioni. Un segnale che si aggiunge ai tanti appelli di organismi, associazioni e personalità autorevoli che a livello mondiale chiedono la liberazione immediata del giornalista australiano ingiustamente detenuto nel carcere londinese di Belmarsh.
E’ una fase cruciale per Assange, in quanto l’Alta Corte britannica deve pronunciarsi sull’ultimo appello possibile contro l’estradizione negli Stati Uniti; non si conosce la data in cui il provvedimento verrà emanato e questo giustifica il nome della campagna di mobilitazione internazionale che si sta avviando ora, X Day (ovvero, il giorno x), coordinata dal team di Stella Moris Assange.
Se l’appello sarà respinto, Assange potrebbe essere immediatamente prelevato e estradato negli Stati Uniti, dove lo attende un processo penale e il rischio di una condanna a 175 anni di carcere. “Nel timore che si avveri questa ipotesi, il fatidico giorno X occorre essere pronti in ogni Paese e mobilitarci insieme: andremo a protestare davanti alle ambasciate e ai consolati statunitensi e britannici!” hanno detto i sostenitori reggiani annunciando che il Movimento Free Assange sosterrà e parteciperà alla manifestazione a Milano, davanti al Consolato della Gran Bretagna: “Crediamo infatti che non si possa restare indifferenti di fronte a questa grave ingiustizia nei confronti non solo di Julian Assange, ma della libertà di stampa nazionale e internazionale e della ricerca della verità e della trasparenza delle informazioni contro gli abusi dei governi e i crimini di guerra impuniti” hanno detto.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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