Dopo una tormentata giornata di Ferragosto, iniziata con la convocazione alle 11 della direzione nazionale del Partito Democratico, riunitasi poi effettivamente soltanto alle 23 dopo una serie di rinvii, sono state approvate le liste delle candidature del Pd per le elezioni politiche del 25 settembre.
A Bologna nel collegio unico del Senato il Pd schiererà Pier Ferdinando Casini, già candidato (ed eletto) anche nel 2018. Nei tre collegi uninominali della Camera, invece, correranno l’ex sindaco di Bologna Virginio Merola (nel collegio cittadino), il deputato uscente del Pd Andrea De Maria (collegio di Bologna-Carpi) e il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli (collegio di Bologna-Imola).
Per quanto riguarda la parte proporzionale, invece, alla Camera la capolista indipendente è la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein; nel listino figurano anche il capo dell’organizzazione del Pd Stefano Vaccari e la presidente del partito Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto. Nel listino del Senato, invece, sono in pole position la prodiana Sandra Zampa (capolista) e l’ex sindaco di Imola Daniele Manca.
Non stupitevi più di tanto… In Abruzzo si va avanti ancora con personaggi impresentabili come Pezzopane e D’Alfonso
Non avendo scelta questa volta invece di votare Casini penso di annullare la scheda.
Ci risiamo un’altra volta. Benché il Circolo PD Gramsci di Bologna abbia protestato per la candidatura di Casini al Senato, Letta lo ripropone come fece Renzi nel 2018 facendo venire il mal di pancia agli elettori di sinistra bolognesi. Ma cosa può portare di positivo questo ex dc portaborse di Forlani alla sinistra. Tanto più appena eletto cambierà casacca. Ma Letta ci è o ci fa?