Libri. Doppio appuntamento all’Arco di Reggio con Brizzi ed Engelbrecht

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Doppio appuntamento martedì e mercoledi alle Librerie.coop All’Arco in via Emilia Santo Stefano 3/d a Reggio Emilia. Martedì 23 maggio (ore 18) incontro con Enrico Brizzi per la presentazione del libro “Enzo. Il sogno di un ragazzo” (HarperCollins). Dialoga con l’autore Manuela Catellani, giornalista di Reggionline e Telereggio.

Mercoledì 24 maggio (sempre alle 18) sarà invece Adriano Engelbrecht a presentare il libro “La tramontanza” (Diabasis) dialogando con Enzo Campi e Daniela Rossi.

“Enzo. Il sogno di un ragazzo”
Modena, 1899. Il secolo romantico delle rivoluzioni e delle scoperte sta per lasciare spazio a un’epoca nuova, ma la città festeggia come sempre il santo patrono fra chioschi da fiera e profumi antichi di vino e salumi. Stretto al petto della madre, il neonato Enzo sonnecchia in quell’atmosfera da incanto. All’improvviso, un gran trambusto, delle urla, una fiumana di persone in fuga: dietro di loro un veicolo stupefacente, un borbottante carro che avanza senza cavalli. La prima automobile mai vista a Modena. Alla guida c’è Fredo, il padre di Enzo. L’emiliano Enrico Brizzi accorda la voce fuori dal tempo dei cantastorie al passo dei grandi romanzi contemporanei, per raccontare la giovinezza di un mito della sua terra, Enzo Ferrari. Enzo – Il sogno di un ragazzo, primo volume di una saga dedicata al “Signore delle Rosse”, vibra della musica che accompagna il viaggio fra l’infanzia e l’età adulta: il calore e la fatica della vita in famiglia, il disvelamento di una vocazione, il primo amore, le sfide e le difficoltà. Accanto al giovane Ferrari vivono in queste pagine personaggi indimenticabili, a cominciare dalla madre Gisa, istintiva pioniera dei diritti delle donne, e Dino, il fratello imbevuto di suggestioni letterarie e nazionaliste; fino al Negus, l’amico teppista dal cuore d’oro, e a Norma, la sola ragazza capace di far intendere a Enzo la lingua della speranza. Protagonisti e comprimari si muovono nell’affresco epico di un Paese in fermento per il Futurismo e gli scioperi socialisti, lo stile decadente di D’Annunzio e gli infiammati comizi d’un Mussolini ancora rivoluzionario. Ad attendere al varco Enzo e l’Italia intera, la prova terribile della Grande guerra.

Enrico Brizzi, scrittore italiano, è figlio di un professore di Storia moderna all’Università e di madre insegnante di scuola superiore. Frequenta da adolescente il Liceo Galvani della sua città (che diventerà storpiato in “Caimani” nel primo libro). Esordisce non ancora ventenne con il suo primo romanzo Jack Frusciante è uscito dal gruppo, tradotto in ventiquattro paesi e divenuto film nel 1996. All’ingombrante esordio l’autore ha fatto seguire il tenebroso Bastogne. Nel 2003 ha sposato Cristina Gaspodini, già curatrice del volume Il mondo secondo Frusciante Jack. Fra gli autori italiani che più l’hanno influenzato, Brizzi ha sempre citato al primo posto Pier Vittorio Tondelli. Nell’aprile 2008 ha intrapreso un secondo viaggio sulle orme dei pellegrini medievali, durato oltre due mesi, fra Roma e Gerusalemme. Nel novembre dello stesso anno ha dato alle stampe per l’editore Laterza una raccolta di sette racconti dedicata alla propria città, dal titolo La vita quotidiana a Bologna ai tempi di Vasco, ristampata due volte nel giro di quindici giorni. La trilogia dedicata al viaggio si conclude nel 2011 con Gli psicoatleti, pubblicato da Dalai edizioni. Tra gli altri suoi libri citiamo almeno La vita quotidiana in Italia ai tempi di Silvio (Laterza, 2010), L’arte di stare al mondo (Mondadori Electa, 2013), Di furore e lealtà. La mia vita raccontata a Enrico Brizzi (Mondadori, 2014, scritto con Vincenzo Nibali), Il meraviglioso giuoco. Pionieri ed eroi del calcio italiano 1887-1926 (Laterza, 2015), Il cavaliere senza testa (Ponte alle Grazie 2018), Il diavolo in Terrasanta. Viaggio per terra e per mare da Roma a Gerusalemme (Mondadori, 2019) e La primavera perfetta (HarperCollins Italia 2021). I Fuoriclasse sono la sua prima straordinaria serie per ragazzi. Nel 2022 esce per Ponte alle Grazie, L’imprevedibile mare di Milano.

“La tramontanza”
«”Aspettare chi? il tempo che sclessidra l’ore?” La dimensione — tutta immanente — dell’attesa, costante nella raccolta di Adriano Engelbrecht, è la ricerca di un modus vivendi che superi qui e ora il montaliano dilemma dei Diari: né suicidio né sopravvivenza. Appartato tra argini, in un gomitolo di strade, il poeta si fa lucido scrutatore di immagini crepuscolari: impagliati ombrelli e passi svogliati sono correlativi oggettivi di un sentire attutito per cui pareva battere il cuore. Ma non si arrende alla tramontanza chi si nutre dell’altrove, scuce gli occhi e li apre alla poesia. La capacità di accostare versi e stoviglie rappresenta dunque l’alternativa offerta da Engelbrecht, l’individuazione di un percorso dove fiori assorti si aprono in spontanee fioriture. Per saggiarne la capacità di semantizzare\sacralizzare il quotidiano, la parola poetica viene avanguardisticamente scomposta sulla pagina, trasmessa in altre lingue (francese, tedesco), perfino udita nel fluire di inattesi madrigali, in cerca della perfezione del contrappunto bachiàno o della particella ritmica di Amelia Rosselli. Segno visivo, parola, musica: la raccolta si fa dichiarazione di poetica. A dirci che è possibile vivere, non semplicemente esistere». (Silvia Manzi)

Adriano Engelbrecht nasce in Germania nel 1967, vive a Parma. Poeta, artista, musicista, attore, ha pubblicato Dittico Gotico per Cultura Duemila Editrice (1993), Lungo la vertebrata costa del cuore (prefazione di Pierluigi Bacchini) per I Quaderni del Battello Ebbro (2003), Tristano per la rivista «L’Ulisse» (LietoColle, 2007), La piscina probatica per Fedelo’s Editrice (2009). Nel dicembre 2015, insieme alla poetessa Ilaria Drago, esce Ubicazione Ignota, sempre per Fedelo’s Editrice. Del 2020 è la plaquette Di_versi assenti. Un requiem per LOFT Scritture. È presente nell’antologia critica Le nostre (de)posizioni. Pesi e contrappesi nella poesia contemporanea emiliano-romagnola di Enzo Campi e Sonia Caporossi per Bonanno (2020). È stato tradotto in diverse lingue.Parte della sua produzione poetica, dopo un lungo e articolato percorso di ricerca tra verso e rappresentazione teatrale, si è specificata nella forma installativa/espositiva e sonora indagando il rapporto tra parola, segno visivo e composizione musicale.Il suo lavoro è stato presentato in numerosi teatri, musei, gallerie e festival tra cui ParmaPoesia, RicercaRe, GenovaPoesia, Natura Dèi Teatri/Lenz Fondazione, Ermocolle.