Nonostante le incertezze derivanti dai forti rincari sul fronte energetico, nel secondo trimestre del 2022 le esportazioni del sistema economico della provincia di Modena si sono mantenute sul binario dell’ottimo trend al rialzo iniziato lo scorso anno.
Ad attestarlo sono i dati dell’Istat elaborati dal Centro studi e statistica della Camera di commercio emiliana: complice anche la crescita dell’inflazione degli ultimi mesi, tra aprile e giugno di quest’anno il valore dell’export modenese ha toccato un nuovo record a quota 4,586 miliardi di euro, superando di 432 milioni il risultato del trimestre precedente. Si tratta di una variazione di +20,7% rispetto a fine marzo, mentre l’incremento rispetto allo stesso trimestre del 2021 è stato del 10,4%.
Decisamente positivo anche l’andamento complessivo della prima metà dell’anno, con il valore delle esportazioni che ha raggiunto quota 8,74 miliardi, per un incremento tendenziale del 22,3% (1,592 miliardi in più rispetto al primo semestre dello scorso anno). La performance provinciale è stata in linea con quella nazionale (+22,5%), ma migliore rispetto alla media regionale (+19,7%). Tra le province dell’Emilia-Romagna Modena è risultata terza per incremento tendenziale dopo quelle di Parma e Ravenna. La classifica delle prime dieci province italiane per ammontare di export, invece, vede Modena salda in ottava posizione.
Il primo semestre del 2022 ha portato incrementi tendenziali a doppia cifra per quasi tutti i settori merceologici, con in testa i mezzi di trasporto (+28,5%): a seguire l’agroalimentare (+24,6%) e la ceramica (+20,9%), la produzione di macchine e apparecchi meccanici (+18%) e il biomedicale (+15,5%). Meno bene il tessile abbigliamento, che ha comunque fatto evidenziare una crescita del 9,3%.
Tranne l’Oceania, sono tutti ampiamente positivi gli andamenti dell’export modenese nelle diverse aree geografiche del mondo. L’incremento maggiore è stato fatto segnare dall’America centro-meridionale (+32,3%), seguita da Canada e Groenlandia (+25,2%) e dall’Asia (+23,9%); in notevole ripresa anche l’Africa del nord (+21,7%) e il Medio Oriente (+18,6%).
In Europa, mercato principale delle merci modenesi, si distinguono gli ultimi 13 Paesi entrati nell’Ue (+30,2%), mentre il nucleo storico a 14 paesi si è attestato a un +20,8%; inferiore, ma pur sempre positivo, l’andamento dell’export verso i Paesi europei non appartenenti alla Ue (+13,5%), come Gran Bretagna e Russia.
La classifica delle prime dieci destinazioni di arrivo dei prodotti modenesi ha evidenziato la rimonta degli Stati Uniti, che grazie a un incremento del 30,8% hanno ripreso la prima posizione che avevano perso durante la pandemia di nuovo coronavirus. Molto performanti anche Cina (+47%), Spagna (+42,4%) e Polonia (+28,7%), ma a completare il podio dietro gli Usa ci sono mercati storici come Germania e Francia, rispettivamente al secondo e al terzo posto; ha perso terreno, invece, il Regno Unito.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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