La riunione di metà ottobre della cabina di regia tra Ministero della salute, Istituto superiore di sanità e Regioni ha certificato una leggera risalita dell’indice Rt relativo all’epidemia di nuovo coronavirus in Italia.
Il valore dell’indice di trasmissibilità medio dell’infezione da virus Sars-Cov-2, infatti, secondo i numeri del ministero e della Protezione civile (riferiti al periodo compreso tra il 22 settembre e il 5 ottobre) è leggermente aumentato rispetto alla precedente rilevazione, raggiungendo quota 0,85 (range: 0,82 – 0,87) ma rimanendo comunque al di sotto della soglia epidemica (Rt = 1), il valore che separa convenzionalmente una situazione di epidemia in avanzamento (Rt maggiore di 1) da una situazione di epidemia in regressione (Rt inferiore a 1).
In lieve aumento anche il cosiddetto “Rt ospedaliero”, ovvero l’indice di trasmissibilità basato sui casi di Covid-19 con ricovero ospedaliero, salito a quota 0,83 (range: 0,78 – 0,88) rispetto allo 0,80 della rilevazione precedente.
Il monitoraggio settimanale sullo stato dell’epidemia in Italia ha evidenziato invece l’ennesima discesa (la sesta consecutiva) dell’incidenza settimanale dei contagi, passata da 34 a 29 nuovi casi di positività riscontrati ogni 100mila abitanti; un valore dunque per la quarta settimana consecutiva al di sotto della soglia dei cinquanta nuovi casi ogni 100.000 abitanti, quella che secondo il Comitato tecnico-scientifico consente un miglior controllo della circolazione del virus grazie a un più efficiente contenimento (ovvero l’identificazione dei casi e il tracciamento dei relativi contatti).
È migliorato, nel frattempo, il quadro delle regioni e delle province autonome classificate a rischio moderato, scese da quattro a tre: si tratta di Marche, Molise e Valle d’Aosta. Tutte le altre regioni e province autonome, invece, sono attualmente considerate a rischio basso, mentre nessuna regione o provincia autonoma è ritenuta al momento a rischio epidemico alto.
Continua a diminuire anche la pressione sulle strutture ospedaliere: il tasso di occupazione nei reparti di terapia intensiva è infatti ulteriormente sceso dal 4,8% al 4,1%, con un numero di persone ricoverate passate dalle 433 del 5 ottobre alle 370 del 12 ottobre; anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale ha fatto segnare un significativo decremento, scendendo dal 5,1% al 4,6%, con un numero di persone ricoverate passate dalle 2.968 del 5 ottobre alle 2.665 del 12 ottobre.
È in diminuzione, inoltre, il numero di nuovi casi di Covid-19 non associati a catene di trasmissione (4.551, contro i 5.903 del monitoraggio precedente), mentre la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (34%, contro il 33% della scorsa settimana). Stabile, invece, la quota di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47%), mentre è in diminuzione (dal 21% al 19%) la percentuale dei casi diagnosticati attraverso le attività di screening.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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