Le gelate delle scorse settimane come una scure sui raccolti di pere in Emilia-Romagna: secondo Confagricoltura regionale questi risultano compromessi per 5mila aziende locali, con un crollo dell’80% delle produzioni. Ai danni da gelate, sottolinea la confederazione, bisogna sommare quelli derivanti da malattie spesso mortali per la pianta, come la valsa, che esplodono proprio sotto la spinta di stress climatici estremi e poi le minacce di patogeni non ancora del tutto debellati, in primis la cimice asiatica e la maculatura bruna.
In 15 anni, denuncia Confagri, la superficie coltivata a pero in regione è scesa da 23mila a 17mila ettari. Il comparto pere è rappresentativo della regione, in particolare per le province di Ferrara, Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ravenna, dove si concentra il 70% della produzione italiana e il 90% circa delle pere Abate Fetel, eccellenza made in Italy. Probabilmente, secondo le stime di Confagri, quest’anno la varietà ‘regina’ sarà difficile da reperire sui banchi del supermercato Per Marco Piccinini, presidente della sezione frutticola regionale, è necessario “investire in ricerca e dare il via libera all’uso delle nuove tecniche di miglioramento genetico-varietale – le New Breeding Techniques (Nbt) come cisgenesi e genome editing – per ottenere impianti resilienti, capaci di contrastare gli stress climatici, e più resistenti alle malattie”. Pochi giorni fa, la Commissione Ue ha espresso parere favorevole alla modifica della normativa vigente aprendo di fatto la strada all’introduzione delle Nbt. “Chiediamo ora alle istituzioni dell’Unione e ai governi nazionali – ha dichiarato il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – di accelerare il passo”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]