Lavoro, stabile l’occupazione in Emilia

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Stabile l’occupazione in Emilia-Romagna: nel 2023 le persone occupate risultano poco più di due milioni, un dato in linea con l’anno precedente. Risultano invece 113.000 le persone in cerca di occupazione, 8.200 unità in meno (-6,8%) in relazione allo stesso periodo di rilevazione del 2022 (terzo trimestre, dati Istat), 718.800 inattivi in età lavorativa (15-64 anni), 2,7 mila unità in meno (-0,4%) rispetto al 2022. Le donne superano la metà dei non occupati e in cerca di occupazione. Sempre nel 2023 sono state 156.511 le persone che hanno avuto almeno un contatto con un Centro per l’impiego, i servizi territoriali che fanno capo all’Agenzia regionale per il lavoro, e 143.322 hanno sottoscritto un Patto di servizio. Sono state 83.142 le persone prese in carico ai sensi del programma Gol (Garanzia occupabilità dei lavoratori, azione di riforma prevista nel Pnrr) e 70.841 hanno attivato un programma Gol. Le 8.653 persone beneficiarie del reddito di cittadinanza sono state notificate dall’Inps e convocate dai Centri per l’impiego. Dal quadro tracciato sono emersi elementi utili ai fini della definizione delle strategie 2024 dell’Agenzia che, così come i risultati realizzati nel 2023, hanno ottenuto il parere favorevole della commissione Cultura.

Tra i principali obiettivi dell’Agenzia per l’anno in corso: contrastare la rinuncia alla ricerca di un lavoro, fornire prestazioni eque e differenziate in base ai fabbisogni delle persone che tengano conto della conciliazione vita-lavoro offrendo opportunità alle persone disoccupate, in particolare alle donne. E ancora, la riduzione dei tempi di erogazione dei servizi, il potenziamento delle prestazioni e il rafforzamento delle collaborazioni con i soggetti accreditati. In tema di inclusione continua l’impegno a prendere in carico e avviare al lavoro le persone in svantaggio e con disabilità, anche attraverso l’istituzione di tavoli territoriali, favorire progetti professionali che rendano possibile lo sviluppo delle competenze dei lavoratori. Spazio anche l’integrazione operativa dei Centri per l’impiego con i soggetti accreditati al lavoro e con gli enti accreditati alla formazione, per favorire lo sviluppo qualitativo della “rete attiva per il lavoro” e all’ampliamento della gamma dei servizi per il lavoro on-line.

Per il Partito democratico “il piano incarna i cambiamenti del mercato del lavoro degli ultimi anni ed è necessario potenziare i tavoli territoriali”. Sul reddito di cittadinanza il Pd ha chiesto chiarimenti sulle modalità per intercettare le persone che ne usufruivano anche al fine di garantire inclusione e attività formative. Un invito “a porre particolare attenzione ai progetti rivolti alle donne e ai progetti che funzionano di più, anche per poterli portare avanti in questa fase di transizione, dato che la legislatura sta per volgere al termine”.

L’assessore alle Politiche per il lavoro ha evidenziato come “di fronte a tre grandi crisi impattanti sul mercato del lavoro, geopolitica, ambientale e demografica, occorra sempre più una sinergia con l’Agenzia e un rafforzamento della collaborazione dei Centri per l’impiego con i territori”. “Tema cruciale -ha aggiunto- è la sicurezza sul lavoro: dobbiamo creare dei vincoli specifici e per l’Agenzia la sicurezza deve rappresentare una priorità, a partire dai colloqui. Altro fattore da ‘perimetrare’ riguarda i tirocini: farne meno e usarli come si deve”.

 



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