Dalla manifestazione sindacale nazionale, dove sono presenti i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, arriva un richiamo all’unità del paese contro le politiche attuate dal governo che non considerano lo sviluppo del sud come prioritario. Il titolo della manifestazione è “Ripartiamo dal sud per unire il paese” e la manifestazione unitaria ha lo scopo di rivendicare la centralità del lavoro nel Mezzogiorno come leva per eliminare e disuguaglianze sociali che esistono in Italia.
C’è un arretramento di tutto il Paese rispetto all’Europa e non solo. Per noi l’Italia va unita e non divisa. Basta con le logiche dell’autonomia differenziata, che aumentano ancora di più le disuguaglianze”. Lo ha detto il leader della Cgil Maurizio Landini a margine del corteo dei sindacati a Reggio Calabria. “C’è bisogno di fare investimenti – ha aggiunto Landini – sia in infrastrutture materiali ma anche in quelle sociali e serve una politica industriale” Noi ripartiamo da qui per unire concretamente il Paese. Le differenze sono enormi ma per ripartire da questa importante area del Paese bisogna dare seguito ad un Piano straordinario di investimenti per creare lavoro e realizzare uno sviluppo vero che duri nel tempo”.
Le ragioni della manifestazione riguardano anche sanità e lotta alla povertà
Nelle regioni del sud i posti letto sono solo un terzo rispetto a quelli del nord, le migrazioni sanitarie crescono e le famiglie in povertà assoluta hanno raggiunto il 10%. Per la Cgil “tornare a crescere significa affrontare l’enorme divario di sviluppo tra le diverse aree del Paese. Nell’azione di Governo manca però una visione complessiva delle esigenze dei territori e le misure che propone, dall’autonomia differenziata alla flat tax, creano solo ulteriori diseguaglianze. Così come proposto nella Piattaforma unitaria, da Reggio Calabria si rivendicano più investimenti pubblici per infrastrutture materiali e sociali e per la creazione di buona occupazione. Sono necessarie inoltre vere politiche industriali, il rafforzamento delle amministrazioni pubbliche e la messa in sicurezza del territorio. Per unire il Paese e dare futuro al lavoro dobbiamo ripartire dal Sud”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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