Lampi di jazz, giovedì 13 febbraio (ore 20,45- ingresso libero) al teatro Metropolis di Bibbiano, è il titolo della presentazione del libro omonimo di Giuseppe Maria Codazzi, fotografo d’eccezione che proprio nella musica (è nel Jazz in particolare) ha trovato una propria poetica forte. il volume, edito dalle Edizioni San Lorenzo, con la presentazione di Giordano Gasparini e un testo critico di Sandro Parmiggiani racconta, con le sue quasi 140 immagini, i grandi interpreti dei festival jazz in Emilia negli anni ’80.
Insieme alla immagini di Codazzi sul palco del Metropolis ci sarà il concerto della Professional Music Institute con le musiche di Chicco Montisano al sax alto, Alessandro Altarocca al pianoforte jazz ed Elisa Aramonte alla voce, tutti docenti del professionisti della PMI – Professional Music Institute – accompagnano la presentazione del libro ‘Lampi di Jazz’ del fotografo reggiano Giuseppe Maria Codazzi. Il volume, edito dalle Edizioni San Lorenzo, è accompagnato dalla presentazione di Giordano Gasparini, direttore della biblioteca ‘Panizzi’ e da un testo critico di Sandro Parmiggiani e racconta, con le sue quasi 140 immagini, i grandi interpreti dei festival jazz in Emilia negli anni ’80.
Durante la serata i brani di jazz della band dei docenti del PMI saranno inframmezzati dagli interventi del fotografo Codazzi, dei due autori dei testi Gasparini e Parmiggiani e da quello dell’editore Simone Forte, che racconteranno la genesi del libro.
Il critico Sandro Parmiggiani, nel suo testo testo, scrive: “…ci piace, a questo proposito, pensare che lo scatto di Giuseppe avvenga proprio nell’istante in cui, all’interno di una certa linea melodica, irrompono un’innovazione, una nuova combinazione di accordi, uno di quei salti, di quelle improvvisazioni in cui s’incarna la musica jazz. Dunque, le immagini di Codazzi fondono l’imboscata al reale, quell’istante à la sauvette caro a Cartier Bresson – il momento in cui un musicista assume una certa postura, o il contrasto tra luce e tenebra rivelatore di una verità assoluta –, e il palpito di un’emozione generata nel suo intimo dallo svolgersi di un motivo, dall’irrompere di un frammento di felicità espressiva che lui subito sente di dovere cogliere; in altre occasioni, è il disegno di una forma che gli si mostra a intrigarlo: gli strumenti, come i sassofoni, appoggiati durante una pausa, sculture che si stagliano nel vuoto; la configurazione, propria dell’astrazione geometrica, che s’individua guardando il vibrafono di Gary Burton”.
La serata è stata organizzata nell’ambito della rassegna ‘La Cultura abita qui, a Bibbiano, di giovedì’ in collaborazione con ARCI di Reggio Emilia e Biblioteca comunale “M.Fiocchi” .
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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