Lactalis investe 31 mln in Emilia-Romagna

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Lactalis Italia, prima realtà del settore agroalimentare per presenza e capillarità sul territorio italiano con i brand Galbani, Parmalat, Leerdammer, Ambrosi e Castelli – consolida la sua presenza nelle regioni italiane, con un cospicuo investimento in Emilia-Romagna nel biennio 2023/2024 pari 31 milioni di euro, a favore della sostenibilità e dell’innovazione di prodotto e di processo.

Lactalis, in Emilia-Romagna, è presente con 6 siti produttivi e 2 di confezionamento e uno di stagionatura, per un totale di 9 siti che producono marchi quali Parmalat, Ambrosi e Castelli e 2 uffici centrali a Collecchio e Reggio Emilia.

Collecchio: lo stabilimento di Collecchio è il sito produttivo di latte più grande in Italia e uno tra i più importanti al mondo. Situato in provincia di Parma, è lo stabilimento storico di Parmalat. Primo fra tutti, viene costruito nel 1961 dall’intuizione delle produzioni UHT (a lunga conservazione) e ancora oggi è il centro delle principali innovazioni del settore. Nello stabilimento vengono prodotte circa 390.000 tonnellate di prodotto per circa 700 milioni di pezzi tra latte e panne UHT, yogurt, dessert, e succhi di frutta. È qui che sono nati i marchi storici del gruppo quali Parmalat, Zymil, Chef, Santàl, Coppa Malù e che ogni giorno vivono grazie al lavoro di oltre 500 persone.

A Collecchio ha anche sede lo storico stabilimento Bertozzi, fondato nel 1901 dove oggi avviene il taglio e confezionamento del Parmigiano Reggiano, per oltre 2000 tonnellate all’anno.

Il Caseificio “Tricolore” a Reggio Emilia, uno tra i più grandi caseifici di produzione del Parmigiano Reggiano, dove si producono e stagionano 52.000 forme ogni anno.

Il Caseificio di Tizzano Val Parma, in provincia di Parma, è un piccolo caseificio specializzato nella produzione di Parmigiano reggiano DOP biologico. Ogni anno produce circa 14.00 forme.

Lo stabilimento di Reggio Emilia, dove avviene il confezionamento del Parmigiano Reggiano prodotto negli altri caseifici del Gruppo.

Il Caseificio di San Polo di Torrile, in provincia di Parma, dove avviene la produzione di Parmigiano Reggiano. Ristrutturato nel 2015 con l’aggiunta di nuove caldaie, è oggi uno dei più grandi caseifici di Parmigiano Reggiano con circa 45.000 forme l’anno.

San Polo di Torrile: lo stabilimento di San Polo di Torrile, in provincia di Parma, fondato nel 1999, è un centro di raccolta e di concentrazione di siero di Parmigiano Reggiano, ma anche un impianto specializzato nella produzione di polvere di siero-proteine per il settore B2B, food e feed. Trasforma l’equivalente di circa 750.000 litri di siero liquido al giorno, per la produzione di 10.000 tonnellate di polvere all’anno.

Il Caseificio “La Traversetolese” di Traversetolo, in provincia di Parma, dove vengono prodotte e stagionate ogni anno 23 000 forme di Parmigiano Reggiano con il brand Ambrosi Produzione e stagionatura Parmigiano Reggiano. Il caseificio dal 2017 a oggi si è fregiato di 6 premi al World Cheese Awards.

Il sito di Turro, in Provincia di Piacenza, dove si stagionano ogni anno 88 mila forme di Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

A fotografare il contributo alla crescita e allo sviluppo sostenibile in Italia e in Emilia-Romagna è lo Studio Impatto Paese condotto da The European House – Ambrosetti, con il team guidato da Emiliano Briante, Partner e responsabile dell’area Business & Policy Impact.

IMPATTO OCCUPAZIONALE
Nella regione, l’azienda sostiene 1.271 occupati in modo diretto, registrando una presenza occupazionale diretta significativa e in crescita nell’ultimo triennio (+20,7%). Ma non solo. Considerando l’attivazione delle filiere di fornitura e subfornitura, Lactalis genera un totale di 3.351 posti di lavoro in Emilia-Romagna.

IMPATTO ECONOMICO
Si calcola inoltre che questa massiccia attivazione di filiere locali da parte di Lactalis genera ricadute economiche per oltre €530 milioni, distribuiti in differenti settori, fra cui manifattura, packaging, settore agricolo, trasporto e logistica.

Se guardiamo all’impatto Economico di Lactalis in Italia, vediamo come questo è cresciuto del 25% negli ultimi due anni. A questo dato ha contribuito anche l’Emilia-Romagna con un incremento di 10 milioni di euro (+4% di impatto).

“L’Emilia Romagna è per Lactalis una regione strategica, in cui il Gruppo ha sempre investito, promuovendo lo sviluppo della filiera agroalimentare e sostenendo l’economia del territorio – ha dichiarato Giovanni Pomella, Amministratore delegato di Lactalis in Italia, che continua: “L’impatto economico generato da Lactalis sulle filiere locali supera il mezzo miliardo di euro e sono 31 i milioni di euro che il Gruppo ha investito sui diversi stabilimenti e caseifici Emiliano Romagnoli, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’innovazione di prodotto e di processo. La spinta innovativa, l’attenzione alla sostenibilità lungo tutta la filiera e la vicinanza alle comunità del territorio fanno dell’Emilia-Romagna un fiore all’occhiello mondiale del Gruppo Lactalis. Collecchio vanta anche uno dei più importanti centri di ricerca sul latte di Lactalis. Il Gruppo, grazie alla presenza di 9 stabilimenti di produzione e confezionamento nella Regione, è inoltre il primo esportatore di formaggio italiano con una quota del 18%, che consente quindi di sviluppare le tradizioni locali italiane, valorizzandole in oltre 150 Paesi del mondo”.

INVESTIMENTI IN EMILIA-ROMAGNA
Lactalis è tra le imprese che stanno investendo in modo rilevante e continuativo in Emilia-Romagna. Negli ultimi due anni, il Gruppo ha infatti investito in Italia 31 milioni di euro e prevede di farne ulteriori in futuro. Un grande e importante investimento è quello destinato alle nuove linee di produzione di Collecchio per l’R-PET Bianco. Grazie alla collaborazione con la filiera del riciclo, Lactalis ha infatti reso riciclabile il PET bianco e da oggi tutte le bottiglie Parmalat saranno in questo nuovo materiale.

Altro investimento rilevante è quello per il fotovoltaico nei diversi stabilimenti.

“Grazie all’applicazione del nostro modello dei 4 Capitali è stato possibile misurare, tra i vari impatti, il contributo totale al PIL e l’intera occupazione sostenuta lungo la filiera da Lactalis in Italia e nei territori di riferimento. Nella sola Emilia-Romagna, anche grazie ad un incremento nel valore delle forniture del Gruppo dal territorio del +10,7% tra il 2020 e il 2022 e sommando gli effetti diretti a quelli indiretti e indotti nell’economia, Lactalis ha generato un giro d’affari di oltre €530 milioni nel 2022, pari al 20% del totale nazionale e con un moltiplicatore economico regionale di 1,9” ha dichiarato Emiliano Briante, Partner e responsabile dell’area Business & Policy Impact, The European House – Ambrosetti, che aggiunge “Lactalis rappresenta inoltre la prima realtà internazionale dell’agroalimentare per numero di occupati in Italia. Anche in questo caso abbiamo misurato l’impatto indiretto e indotto, che porta il contributo occupazionale della presenza del Gruppo in Emilia-Romagna a oltre 3.350 occupati complessivamente sostenuti lungo le diverse filiere attivate, con un moltiplicatore occupazionale regionale di 2,7 e un incremento, rispetto al 2020, del +36%.”



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