Villa Verdi acquisita dallo Stato: “Un simbolo della cultura italiana”

villa_verdi2

Il ministero della Cultura comunica che il direttore generale direzione archeologia, Belle Arti e Paesaggio del dicastero, Luigi La Rocca, ha firmato oggi il decreto di esproprio del compendio denominato “Villa Verdi e pertinenze”, sito a Villanova sull’Arda (Piacenza), località Sant’Agata.

Il provvedimento, che sancisce l’acquisizione definitiva da parte dello Stato dell’ultima dimora del maestro Verdi, rappresenta un passo fondamentale per la tutela, la conservazione e la valorizzazione di uno dei luoghi simbolo della cultura e della storia musicale italiana.

Villa Verdi, con il suo patrimonio immobiliare, il parco storico e la straordinaria collezione di arredi, epistolari, opere d’arte e oggetti personali del maestro Giuseppe Verdi, costituisce un unicum di eccezionale valore artistico, storico e culturale. L’intervento del Ministero si è reso necessario per garantire la conservazione e la pubblica fruizione di questo bene, la cui importanza travalica i confini nazionali.

L’acquisizione di Villa Verdi permetterà di avviare interventi urgenti di restauro e manutenzione, salvaguardando il compendio e consentendo la sua più ampia valorizzazione.

“Villa Verdi è il simbolo della grandezza culturale dell’Italia e il luogo dove il maestro ha trovato ispirazione per molte delle sue immortali composizioni. Grazie a questo importante atto, lo Stato ne garantisce la salvaguardia e la restituisce alla comunità come patrimonio di tutti”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.

Grazie al lavoro degli uffici della Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e della Soprintendenza Abap per le province di Parma e Piacenza, che hanno seguito con grande dedizione ogni fase del complesso iter amministrativo e tecnico, è stato possibile programmare l’immissione in possesso dell’immobile fissata per il giorno 28 febbraio 2025 con l’obiettivo di rendere Villa Verdi un centro di riferimento per la cultura, la musica e la storia dell’Ottocento italiano.

“Ritengo che l’acquisizione di Villa Verdi, esito finale di un lungo iter procedurale, sia un passo fondamentale per garantire la conservazione del complesso e la sua piena valorizzazione attraverso la creazione di un itinerario verdiano che comprenda i diversi ‘luoghi’ del maestro, il Teatro Giuseppe Verdi e il Palazzo Orlandi a Busseto, la casa natale a Roncole”, ha sottolineato il capo dipartimento per la tutela del patrimonio culturale e dg Abap, Luigi La Rocca.

Il provvedimento è stato inviato agli organi di controllo e diventerà esecutivo ad avvenuta registrazione.

La Regione Emilia-Romagna: “Un’ottima notizia, attesa da tempo. Siamo pronti a fare la nostra parte per la tutela di questo luogo unico, dove il più celebre compositore italiano, Giuseppe Verdi, visse per circa cinquant’anni e scrisse musica immortale. Un luogo che è patrimonio di tutti, non solo dell’Emilia-Romagna”.

Queste le parole del presidente della Regione, Michele de Pascale, e dell’assessora alla Cultura, Gessica Allegni, alla notizia dell’acquisizione definitiva, da parte dello Stato, dell’ultima dimora del Maestro, dopo la firma da parte del Ministero della Cultura del decreto di esproprio del complesso a Villanova sull’Arda, nel piacentino.

“Non è solo una dimora di campagna diventata museo, è un luogo simbolo della musica e della cultura italiana. Per questo- proseguono de Pascale e Allegni -, Villa Verdi deve tornare ad avere l’importanza e la visibilità che merita e non a caso è stata censita tra le realtà dell’Emilia-Romagna interessate dalla legge regionale per il riconoscimento e la valorizzazione delle ‘Case e studi delle persone illustri’. Continueremo nel nostro impegno per la salvaguardia di questo complesso, elemento di spicco del grande patrimonio culturale, artistico e paesaggistico che contraddistingue la nostra regione”.

Il complesso di Villanova sull’Arda, circondato da sei ettari di parco, era stato voluto dal compositore come residenza dove tornare dopo i molteplici impegni in giro per l’Europa. Della tenuta, ampliata e sistemata nel 1849, è stata visibile fino alla chiusura solo una parte: la stanza di Giuseppina Strepponi (seconda moglie di Verdi), con gli arredi originali, la camera da letto-studio di Verdi, e altre due sale con documenti, fotografie e copie di opere verdiane.

 



Non ci sono commenti

Partecipa anche tu