Mercoledì 22 marzo 2023, alle ore 17, presso la Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara) si terrà un incontro dal titolo “La vecchia Ferrara raccontata da nonno Giorgio” a cura della locale casa editrice Faust Edizioni di Fausto Bassini.
Giorgio Ferrari, nato a Ferrara il 6 gennaio del 1946, è sia fotografo (ha immortalato luoghi, eventi e atmosfere cittadine degli ultimi quarant’anni in centinaia di scatti delle sue Pentax e Nikon analogiche), sia scrittore (ha pubblicato per Faust Edizioni, nel dicembre scorso, il volume «Amarcord Ferrarese. Gente, luoghi, storie degli anni ’40 e ‘50» con la prefazione di Gian Pietro Zerbini).
Lo “sguardo” del Ferrari scrittore risente dell’ “occhio” del Ferrari fotografo che, con la sua spiccata sensibilità per gli scorci della sua città e dell’ambiente del Po, accompagna il lettore in una narrazione che parte dal secondo dopoguerra.
Si tratta di storie povere, come povera era la gente di quel tempo, presentate con un linguaggio genuino e capaci di arrivare dritte al cuore con un messaggio tanto semplice quanto reale: non è vero che si stava meglio senza cellulare e termosifoni, senza bagno in casa e televisore, ma forse tutte le mancanze materiali venivano supplite da un senso diffuso di aiuto reciproco che la moderna ricchezza generalizzata ha fatto scomparire.
Ascoltare “nonno Giorgio” servirà alle nuove generazioni per vivere uno spaccato del tempo che fu, ma anche nella speranza di trovare uno spunto per recuperare quel senso di fratellanza che si rinviene in tanti episodi che ci racconterà.
L’incontro sarà corredato dalla proiezione di fotografie dell’Autore e verrà moderato dal giornalista Gian Pietro Zerbini, Caposervizio Cronaca «la Nuova Ferrara».
L’ingresso è libero e gratuito.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]