La soprintendente Cristina Ambrosini è stata nominata direttrice responsabile del nuovo Servizio patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna. Con questa nomina da parte della giunta Bonaccini si chiude ufficialmente l’iter di riorganizzazione dell’Istituto dei beni artistici, culturali e naturali (Ibacn), le cui funzioni dal primo gennaio 2021 passeranno in capo alla Regione, secondo quanto deciso dall’assemblea legislativa lo scorso 24 novembre.
Sempre dal primo gennaio la Regione acquisirà anche le proprietà e le risorse strumentali, mentre il personale dipendente in forza all’istituto sarà riassegnato alla Regione. È previsto inoltre che gli organi dell’Istituto decadano dai loro incarichi, fatta eccezione per il revisore unico.
Cristina Ambrosini, classe 1965, è un’archeologa specializzatasi all’Università di Milano. Nel 2000 ha iniziato la sua carriera di funzionaria del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (Mibact), in servizio prima alla Soprintendenza del Piemonte e poi alla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia. Dal 2012 al 2015 ha ricoperto l’incarico di manager del progetto “Forlì città della cultura” e dal 2015 al 2018 quello di dirigente del servizio cultura, musei, turismo e politiche giovanili del Comune di Forlì. Nel 2019 è entrata a far parte del comitato tecnico incaricato di valutare le indagini e gli interventi di conservazione della torre Garisenda di Bologna; sempre a Bologna, dal 2018, è alla guida della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio della città metropolitana felsinea e delle province di Modena, Reggio e Ferrara.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]