Sulla riforma fiscale abbiamo visto alcune cose la più preoccupante in prospettiva è la flat tax: tolgono uno scaglione Irpef rendendo più piatto il nostro sistema”. Lo ha affermato Elly Schlein, intervenendo nel dibattito con i leader dei partiti di opposizione al congresso della Cgil.
“È costosissima questa riforma, favorisce chi sta meglio: chi ha redditi più alti vedrà il maggiore guadagno”, ha sostenuto. “Noi dobbiamo lavorare per una maggiore progressività il nostro sistema fiscale. Andare a colpire le rendite e la questione climatica: chi inquina paga”, ha concluso.
Mentre il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge delega al governo per la riforma fiscale. Le principali misure:
IRPEF: La delega individua i principi e non entra nel merito, ma l’orizzonte dei decreti attuativi sarà quello di arrivare a tre aliquote Irpef. Ci sono due ipotesi sul tavolo: una con le aliquote al 23, 33 e 43%, l’altra 23, 27 e 43%. Le coperture si troveranno con la razionalizzazione delle tax expenditures, magari con un tetto alle detrazioni parametrato sul reddito.
– FLAT TAX: A regime l’obiettivo è un’imposta unica, intanto arriva la tassa piatta incrementale per i dipendenti, che potranno scontare l’aumento di reddito rispetto all’anno precedente.
– IRAP: L’abolizione dell’imposta regionale sulle attività produttive sarà graduale, e i primi a beneficiarne saranno artigiani, commercianti, società di persone e professionisti.
– IMPRESE: Per le grandi aziende la riforma introduce una “cooperative compliance” per ridurre l’elusione. Mentre per il mondo delle piccole imprese si può andare verso un sistema di “concordato preventivo biennale”. In sostanza, il fisco fissa un’imposizione all’imprenditore in base ai suoi redditi precedenti e per due anni non chiede altro.
– IVA: Riordino delle aliquote agevolate e Iva azzerata per alcuni beni di prima necessità come pane e latte.
– IRES: L’aliquota scende dal 24 al 15% per le aziende che non distribuiscono gli utili e assumono a tempo indeterminato o investono in innovazione.
– SANZIONI: Depenalizzata l’evasione “di necessità” e sanzioni attenuate per il reato di dichiarazione infedele. Ridotte anche le sanzioni amministrative.
– CARTELLE: Il ddl delega stabilisce “il discarico automatico” delle quote non riscosse dopo cinque anni. E per i vecchi debiti, dilazioni lunghe dieci anni, fino a 120 rate.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]