Scendendo sullo stesso piano di Giorgia Meloni basterebbe dirle che anziché a Bibbiano sarebbe dovuta andare 87 chilometri più in là, a Piacenza, dove hanno arrestato Giuseppe Caruso di Fratelli d’Italia, presidente del consiglio comunale piacentino nell’ambito di una indagine sulla ‘ndrangheta: lì avrebbe avuto molto più significato manifestare per la giustizia e contro ogni illegalità.
Oppure sarebbe potuta andare a Ferno, in provincia di Varese, a testimoniare vicinanza alle forze dell’ordine che hanno arrestato Enzo Misiano, consigliere comunale di Fratelli d’Italia accusato appena 24 ore fa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Questo solo per dire che dalla Meloni e dal suo partito di lezioni sulla morale proprio non ne prendiamo. Tema, quello della ‘ndrangheta, sul quale proprio a Bibbiano la Meloni potrebbe imparare qualcosa dal momento che con il sindaco Andrea Carletti e tutta la comunità ci siamo battuti e ancora ci battiamo quotidianamente per la bonifica del territorio dalle presenze sgradite e indesiderate e la difesa della legalità.
Ma siccome abbiamo un modo di fare politica diametralmente opposto, fatto di contenuti e non di sceneggiate, ci teniamo a rispondere all’onorevole in modo differente, facendo una volta di più chiarezza. Intanto sottolineando come per rispetto alle forze dell’ordine, alle autorità, ma anche alle istituzioni, non abbiamo promosso alcuna contro manifestazione questa mattina a Bibbiano perché noi non accettiamo le provocazioni né facciamo provocazioni: solo ci permettiamo di dire quanto sia stato deprecabile vedere il bivacco dei sodali della Meloni sui gradini e ai piedi del Monumento ai Caduti, già da qui si vede l’assenza di ogni forma di cultura del rispetto. La chiarezza, quindi.
Evidentemente Meloni non ha capito, o non ha voluto capire, come il sindaco Andrea Carletti sia – per parola del procuratore della Repubblica Marco Mescolini – completamente estraneo a ogni eventuale coinvolgimento nei reati peggiori che vengono ipotizzati nell’indagine, mentre gli sono addebitati eventuali errori amministrativi.
Siamo sicuri, però, che le tante attestazioni di sostegno che stanno arrivando a Carletti, a dimostrazione del suo buon operato come amministratore locale, valgano per lui (come valgono per noi) molto di più degli sproloqui della parlamentare romana.
È squallido cercare la speculazione politica su una vicenda come questa che riguarda dei bambini, in cui la cosa più importante sarebbe appunto sostenere il lavoro della magistratura affinché venga accertata la verità il prima possibile: fin da subito abbiamo detto, e lo riconfermiamo, che ci costituiremo parte civile in un eventuale processo per dire che stiamo dalla parte dei minori e delle famiglie che dovessero aver subito una ingiusta separazione o addirittura dei soprusi.
Ma per dire anche che stiamo dalla parte di quelle centinaia di operatori bravi, onesti, preparati, leali che ogni giorno consentono ai nostri territori di gestire situazioni delicate, e lo fanno nell’interesse supremo dei bambini.
C’è un insieme di regole, di approcci, di lavoro integrato e di competenze che in questi anni ha tutelato, e ancora tutela in maniera eccellente, i più deboli della nostra società e che va salvaguardato. Salvaguardato dagli eventuali errori di singoli – che dovrà essere la magistratura ad accertare – ma salvaguardato anche dalla furia cieca di chi pensa di speculare politicamente su ambiti come questi e rischia di compromettere un sistema virtuoso di tutele costruito grazie al lavoro di tanti.
Ecco, proprio per la delicatezza della vicenda, proprio perché tutti come donne e come uomini prima che come esponenti di partito dovremmo avere a cuore i bambini, sarebbe stato bello che una volta almeno in Italia non finisse tutto in rissa da bar, in un dibattito da curva dello stadio.
E che invece da esponenti delle istituzioni, da dirigenti di partito, si fosse semplicemente detto alla magistratura: fate presto e fate bene, perché la verità in una vicenda come questa è la cosa che più conta.
Andrea Costa, segretario provinciale del Pd di Reggio
La risposta di Roberta Rigon (Fratelli d’Italia): “Caro Costa, Fratelli d’Italia ha immediatamente sospeso Caruso, a differenza del Pd che, invece, esprime solidarietà al sindaco Carletti anziché alle famiglie e ai bambini coinvolti in questa terribile indagine”.
Non mi sembra un messaggio di particolare efficacia o spessore. Costa, da ex giornalista, avrebbe potuto fare di meglio.
Chiedo preventivamente scusa, ma l’intervento di Costa mi pare di una sconcertante debolezza. Carletti: non credo proprio che venga considerato “completamente estraneo a ogni eventuale coinvolgimento nei reati peggiori”: non si capirebbe come mai sia stato posto agli arresti domiciliari. “Interesse supremo dei bambini”: giudica forse Costa che sia stato effettivamente tutelato dalle loro amministrazioni? Segnalo che non siamo di fronte ad un singolo episodio perpetrato da un solo operatore, bensì a innumerevoli casi che si perpetuano da anni. Segnalo altresì che non un solo contraddittorio è stato offerto alle famiglie disperate. “Speculazione politica”: credo che Costa farebbe bene ad evitare il termine “speculazione”, dato che proprio la speculazione economica sulla pelle dei bambini e delle loro famiglie è uno dei reati che vengono contestati.