Dopo i casi di Reggio Calabria, Cagliari, Salerno e Cosenza, dove il tesseramento è lievitato spaventosamente dalla notte alla mattina, è stata la volta della commissione provinciale di Caserta del Partito democratico non ha certificato la platea del tesseramento locale e ha rinviato il congresso dei circoli, sia comunali sia provinciali, dopo il congresso nazionale. Lo ha appreso e scritto l’Ansa da qualificate fonti dem di Caserta.
La decisione è stata presa – per la necessità di fare ulteriori verifiche sulle anomalie riscontrate finora – con il consenso di tutte le mozioni per la segreteria nazionale. Alla votazione della commissione si sono opposti in 2 su 13 partecipanti.
Anomalie erano state riscontrate negli ultimi giorni in diversi Comuni, da Sessa Aurunca a Casal di Principe. La commissione del Pd di Caserta aveva ottenuto un prolungamento fino a oggi del lavoro sulle tante richieste di tessera che il partito di Roma aveva segnalato per approfondimenti. In prima linea tra i problemi il boom dei tesseramenti in alcuni Comuni dove si è arrivati quasi a pareggiare con le iscrizioni i voti delle ultime elezioni politiche: accade a Sessa Aurunca dove ci sono circa 1050 iscrizioni online mentre a fine settembre i dem hanno ottenuto 1200 voti, stessa cosa a Casal di Principe con oltre 100 iscritti, un terzo dei 363 voti presi alle politiche. Lo stop di oggi rinvia il voto locale per la segreteria di Caserta, retta da un commissario visto che già il tesseramento 2021 era stato annullato.
Quella del tesseramento a Caserta “è una situazione difficile che non investe solo il suo territorio, ma l’immagine tutta del Partito Democratico”. E’ uno dei passaggi del dispositivo redatto da Francesco Gatto, presidente della commissione Pd di Caserta (approvato dall’organismo con 11 voti a favore e due contrari), in cui si spiegano i motivi della mancata validazione delle nuove iscrizioni. Tra l’altro “si registrano, da molte città della provincia, numerose segnalazioni relative alla natura e alla storia politica personale di tanti richiedenti l’iscrizione, veri e propri estranei alla cultura e alla militanza democratica, spesso avversari, nonché competitori pubblici e dichiarati del Pd. Si segnalano casi diversi di iscrizione contemporanea al Pd e ad altri partiti anche di destra. In Comuni dove ci sono amministrazioni guidate dal Pd, le opposizioni di destra sono intervenute nel tesseramento per alterarne la tenuta e viceversa in Comuni in cui il Pd è all’opposizione, Sindaci e giunte hanno fatto altrettanto per indebolire i loro oppositori. Tutti elementi rilevati dalla stampa nazionale, locale e regionale con autorevoli prese di posizione e dichiarazioni di dirigenti politici e candidati”.
La commissione analizza anche il boom anomalo delle tessere: “Il numero delle iscrizioni richieste è complessivamente notevole, rilevando in particolar modo anomalie in alcuni comuni della provincia dove il rapporto di incidenza percentuale tra il numero di voti per il Pd alle ultime elezioni politiche e le attuali richieste di iscrizione oscilla dal 20 ad oltre il 50 ed anche il 60%”. “E’ chiaro che questa particolare situazione, ai fini dell’approvazione dell’anagrafe degli iscritti, nell’interesse dell’onorabilità del Partito e della prevenzione di ogni ricorso e contestazione richiede tempo e attività non immediatamente disponibile e proficuamente esperibile”, è la conclusione.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]