Ore 20.25 – La Camera dei deputati ha approvato con 235 sì e 154 no la fiducia al nuovo governo guidato dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni, che ha ampiamente superato la maggioranza richiesta, pari a 195 voti. Sono state cinque le persone che si sono astenute. Nella giornata di mercoledì 26 ottobre è previsto il voto di fiducia al Senato.
Le dichiarazioni programmatiche di Meloni a Montecitorio
Ore 11 – Un lungo applauso dai banchi del centrodestra ha accolto l’ingresso in Aula alla Camera del presidente del consiglio Giorgia Meloni. I deputati si sono alzati in piedi. I colleghi di centrosinistra e del Terzo polo sono rimasti seduti.
“Io sono intervenuta molte volte da deputata, da vicepresidente della Camera, da ministra. Eppure la solennità è tale da non essere mai riuscita a intervenire senza sentimenti di emozione e profondo rispetto. Vale a maggior ragione oggi che, come premier, sono qui per chiedervi di esprimervi sulla fiducia a un governo da me guidato. Sarà una grande responsabilità”. Così la premier Giorgia Meloni nell’intervento per la fiducia alla Camera.
Ha poi ringraziato Mario Draghi per il suo operato “a livello nazionale e internazionale” e perchè “ha offerto tutta la sua disponibilità nel passaggio di consegne, veloce e sereno anche se per ironia della sorte a un governo guidato dall’unico partito di opposizione a quello da lui presieduto”. “Si è molto ricamato – dice il presidente del Consiglio nel suo discorso sulla fiducia – su questo aspetto ma non c’è nulla di strano. Così dovrebbe essere sempre, cosi è nelle grandi democrazie”.
“Tra i tanti pesi che sento gravare sulle mie spalle oggi, non può non esserci anche quello di essere la prima donna a capo del governo di questa nazione”, ha detto Giorgia Meloni. “Mi trovo a pensare alla responsabilità che ho nei confronti di tutte quelle donne che trovano difficoltà nell’affrontare il proprio talento – ha aggiunto -, ma penso anche a coloro che hanno costruito la scala che oggi consente a me di salire e rompere il pesante tetto di cristallo, donne che hanno osato”. Ha aggiunto: “Provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog. Lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l’aiuto di una valida squadra di ministri, con la fiducia e il lavoro di chi voterà favorevolmente, e con gli spunti che arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro”.
Poco prima del dibattito la premier aveva postato sul suo profilo Facebook: “Esporrò le linee programmatiche del Governo alla Camera dei Deputati e successivamente consegnerò il testo del discorso al Senato. Un passaggio fondamentale nel quale chiederemo la fiducia al Parlamento”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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