Anche il gruppo Iren – così come il porto di Genova – era a rischio corruzione a causa della “personalità di Signorini, del tutto incurante dell’interesse pubblico e dei principi di imparzialità e buon andamento della pubblica funzione svolta, ‘messa a disposizione’ e ‘servizio’ di interessi di privati al fine di ottenere in cambio utilità personali”.
E’ quanto scrive la gip Paola Faggioni nell’ordinanza di custodia cautelare con cui ha disposto l’arresto con detenzione in carcere di Paolo Emilio Signorini. L’ex numero uno dell’autorità portuale (poi divenuto numero uno, con deleghe revocate subito dopo l’arresto, di Iren) è come noto indagato nella maxi inchiesta che ha portato agli arresti anche del presidente della Regione Giovanni Toti (ai domiciliari) e di numerosi imprenditori, tra cui Aldo e Roberto Spinelli, oltre al capo di gabinetto della Regione Matteo Cozzani, su cui pende anche l’accusa di corruzione elettorale aggravata dall’agevolazione mafiosa.
“Particolarmente significativo – si legge nell’ordinanza – è il fatto che Signorini, sebbene abbia attualmente cessato la propria funzione di Presidente dell’AdSP, ha assunto la carica di Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Iren, ente avente natura pubblicistica essendo il capitale sociale detenuto al 53,9% da enti locali e deputato a soddisfare interessi di carattere generale (garantire la qualità e l’efficienza nella erogazione e gestione di determinati servizi di pubblico interesse garantendo neutralità nella gestione delle infrastrutture essenziali) e a gestire servizi di pubblico interesse relativi alla distribuzione di gas ed energia. Trattasi di circostanza che fa permanere in misura elevata rischio che l’indagato ponga in essere nuovi comportamenti corruttivi. Basti pensare che, nella nuova veste di amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini ha designato Mauro Vianello (anche lui indagato, ndr) come proprio consulente in Iren, con il compito di curare i rapporti con il territorio e lo sviluppo dei progetti in Liguria, come corrispettivo ricompensa delle utilità ricevute”.
“Particolarmente significativa – aggiunge la gip – della permanenza del rischio di reiterazione di condotte criminose è la perduranza dei rapporti con l’imprenditore genovese Spinelli, con il quale sono proseguiti fino all’epoca attuale i soggiorni a Montecarlo, dove Signorini è stato recentemente ospitato (nei giomi 26-28 aprile 2024, come emergente dall’annotazione della GdF del 30.04.2024, mentre nelle giornate dal 19 al 21 aprile 2024 a Saint Vincent), circostanza che porta a ritenere che il predetto continui ad intrattenere rapporti come ‘extraneus’ con soggetti appartenenti all’Autorità di Sistema Portuale in modo da favorire il gruppo dell’imprenditore.
Si ritengono altresi sussistenti le esigenze cautelari stante l’elevato pericolo attuale e concreto di inquinamento probatorio e, in particolare, il pericolo che il predett, laddove sottoposto ad una misura meno afflittiva di quella intramuraria, abbia la possibilità di mettersi in contatto con altri indagati per elaborare una strategia comune. Nondimeno va temuto il pericolo, altrettanto concreto, che il predetto, sfruttando l’influenza derivante dalle funzioni svolte, possa contattare persone (funzionari dell’Autorità di Sistema Portuale, dipendenti, persone a lui sottoposte) in grado di fornire circostanze utili ai fini di una conveniente costruzione degli eventi”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]