Ai vertici nel Paese nel garantire i Livelli essenziali di assistenza, su sanità territoriale e assistenza distrettuale, dai medici di base alle cure domiciliari, qualità dei servizi ospedalieri e prevenzione.
Commenta il presidente della Regione Stafeno Bonaccini: “La sanità dell’Emilia-Romagna è la prima in Italia per numero e qualità dei servizi offerti ai cittadini, senza però essere la Regione che spende di più.
E quindi prima anche per efficienza ed efficacia sia delle prestazioni fornite sia dell’utilizzo delle risorse pubbliche.
È quello che emerge dalla relazione della Corte dei Conti sui bilanci regionali che ha messo a confronto la spesa sanitaria pro capite e i risultati raggiunti nel garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea), e cioè le prestazioni che vanno assicurate a utenti e pazienti.
Quando chiediamo al Governo di investire sulla sanità pubblica, qui e nel Paese, lo facciamo sapendo ciò di cui parliamo: servono subito 4 miliardi di euro l’anno, per assicurare che un povero possa essere curato come un ricco ed evitare la fuga di medici e infermieri verso il privato.
Va fatto adesso, senza più rimandare”.
La sanità dell’Emilia-Romagna esce promossa a pieni voti dall’indagine che la sezione “Autonomie” della Corte dei Conti ha dedicato all’analisi dei bilanci regionali 2021.
Il rapporto mette a confronto la spesa pro capite sostenuta da ogni Regione e i risultati ottenuti nelle tre aree indagate dai Livelli essenziali di assistenza (Lea), che traducono in un punteggio sintetico, da 0 a 100, la qualità delle cure ospedaliere, dell’assistenza territoriale e dei servizi di prevenzione.
Un confronto dal quale la sanità dell’Emilia-Romagna si colloca sul gradino più alto del podio, con il punteggio di 95,96 e una spesa per abitante di 1.292 euro, nella classifica della sanità territoriale, davanti a Veneto (95,60) e Toscana (95,02); seconda, dietro solo alla Provincia autonoma di Trento nel campo delle cure ospedaliere, con il punteggio di 94,50 e una spesa pro capite di 1.067 euro; infine, quarta di nuovo alle spalle della Provincia di Trento, delle Regioni Umbria e Toscana, nella graduatoria per le attività di prevenzione (90,73 il punteggio, 151 euro la spesa per abitante).
Quindi l’Emilia-Romagna, pur con una spesa pro capite inferiore alle altre Regioni, riesce ad offrire una qualità tra le più elevate d’Italia.
“Report e rilevazioni come quelli che emergono dall’analisi della Corte dei Conti ci inorgogliscono, soprattutto perché certificano ancora una volta la qualità del nostro sistema sanitario regionale e la capacità dei nostri professionisti sanitari- commentano gli assessori regionali alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e al Bilancio, Paolo Calvano-. Tuttavia, non ci fanno distogliere l’attenzione dai grandi problemi quotidiani che dobbiamo affrontare e risolvere per continuare ad assicurare ai cittadini le risposte più adeguate ai loro bisogni di salute”.
“Le preoccupazioni che riguardano la sanità in questo momento continuano ad esserci- proseguono Donini e Calvano-, la prima delle quali è quella per la sostenibilità finanziaria del sistema. In tal senso, oggi abbiamo particolarmente apprezzato le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che intervenendo a Torino al secondo Festival delle Regioni, ha sottolineato che ‘il servizio sanitario del nostro Paese è un patrimonio prezioso da difendere ed adeguare ed in questo la riflessione delle Regioni, in dialogo con il Paese e la società, è particolarmente preziosa e importante’”.
“Oggi il sistema sanitario è ovunque in sofferenza- chiudono- e non lo vede solo chi non ha la volontà o l’onestà intellettuale di vederlo. Anche qui in Emilia-Romagna sono tante le criticità, per la cui soluzione siamo costantemente impegnati a lavorare. Ma questa analisi finanziaria e di efficacia del sistema sanitario nazionale dimostra come in Emilia-Romagna ancora oggi i servizi sanitari siano diffusi, appropriati ed efficaci”.
I 4 miliardi in più il governo li sta mettendo per gli aiuti militari all’ucraina, quelli non secretati almeno, come del resto il governo precedente di altro colore, le priorità dei cittadini italiani non sono coincidenti con le priorità dei governi italiani, è un dato di fatto.