La Commissione europea ha approvato il programma Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) presentato dall’Emilia-Romagna, che è dunque la prima regione in Italia ad aver ricevuto il via libera del governo europeo. Si tratta del secondo semaforo verde da Bruxelles in pochi giorni, dopo quello relativo al programma regionale Fondo sociale europeo Plus 2021-2027 (Fse+).
Con l’ok al Fesr, l’Emilia-Romagna può attivare investimenti per oltre un miliardo di euro: la quota europea è pari a 409,6 milioni, a cui si aggiungono le risorse nazionali e regionali, per un totale di altri 614,5 milioni.
La Regione si muoverà in sinergia con i fondi del Pnrr per realizzare investimenti inediti per portata economica e impatto sull’intero sistema regionale, e in particolare su rilancio della competitività, innovazione e sostenibilità, valorizzazione dei territori e delle loro diversità, contrasto alle diseguaglianze economiche e sociali, di genere e generazionali, sostenendo il percorso della transizione ecologica e della trasformazione digitale nel periodo 2021-2027.
Il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alle attività produttive Vincenzo Colla hanno espresso “grande soddisfazione per il lavoro fatto assieme agli enti locali, alle parti sociali e al sistema regionale, per un programma organico che permetta all’Emilia-Romagna di uscire dalla pandemia più forte, innovativa e solidale”. Alla base del programma regionale, hanno spiegato, ci sono “ambiti d’azione trasversali a tutti i comparti” e “l’obiettivo di rendere protagoniste le nuove generazioni: l’annullamento delle distanze sociali e territoriali, la difesa dell’ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici e la transizione energetica verso le rinnovabili, innovazione e digitalizzazione”.
Il Fesr 2021-2027 si articola secondo quattro priorità: ricerca, innovazione e competitività, con uno stanziamento di 530 milioni; sostenibilità, decarbonizzazione, biodiversità e resilienza, con 303 milioni a disposizione; mobilità sostenibile e qualità dell’aria (40 milioni), chiamati a dare un importante contributo alla transizione ecologica; attrattività, coesione e sviluppo territoriale, che potranno contare su 120 milioni. A queste priorità si aggiunge l’assistenza tecnica per la gestione del programma, a cui sono riservati circa 31 milioni. Trasversali alle priorità sono gli interventi di contrasto al cambiamento climatico, ambito che beneficerà di oltre il 30% delle risorse complessive.
Più della metà dei fondi saranno investiti nel rilancio dell’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione, per garantire la ripartenza e la crescita del sistema produttivo. La lotta al cambiamento climatico orienterà le attività del programma Fesr verso soluzioni e interventi per un’economia verde, sostenibile e resiliente. È stato presentato come centrale, inoltre, il principio di piena partecipazione dell’intero territorio, con un’attenzione al protagonismo delle comunità, ritenuto essenziale per riequilibrare le diseguaglianze territoriali e generare uno sviluppo coeso, anche attraverso un rafforzamento della capacità amministrativa, soprattutto nei territori più fragili.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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