Khelif, l’oro dopo le polemiche. L’assessora reggiana: immensa lezione di dignità

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La pugile algerina Imane Khelif ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi, nei giorni scorsi si era acceso un vivace dibattito attorno alla sessualità dell’africana che aveva visto scendere in campo, senza esclusione di colpi, il mondo della politica, in particolare quando l’atleta azzurra Angela Carini si era ritirata in lacrime dopo un match durato appena 46 secondi.

Dopo la vittoria Imane Khelif, l’assessora alle Politiche educative in Comune di Reggio Emilia, Marwa Mahmoud, ne ha elogiato con enfasi l’impresa: “La pugile algerina ha vinto la medaglia d’oro alle @olimpiadiparigi2024 nella sua categoria di boxe femminile.
Dopo anni di duro lavoro, tenacia e determinazione ha dimostrato al mondo intero quanto una giovane donna possa valere in uno sport comunemente associato agli uomini.

Ho seguito tutte le atlete nelle varie discipline, ma specialmente con lei non si poteva che empatizzare e sperare che ce la potesse fare.

Non oso immaginare a quale pressione fisica e mentale possa essere stata sottoposta in queste settimane.

E Imane ha vinto, ha vinto tutto. Ha perseverato e ha creduto in se stessa. Sconfiggendo non solo le sue avversarie sul ring ma mettendo al tappeto tutti gli odiatori bigotti razzisti e tansfobici che le hanno sferrato un attacco social e politico di dimensioni planetarie, ad opera anche delle persone più potenti al mondo.
Imane di nome e di fatto (in arabo il suo nome infatti vuol dire fede) e lei ne ha avuta eccome!

Grande Imane, grazie per l’immensa lezione di dignità che hai dato al mondo intero. Tanta stima🫡❤️”.

 

 

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C'è 1 Commento

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  1. paolo

    Credo sia più difficile immaginare l’entità della pressione fisica e mentale a cui sono sottoposti gli abitanti della striscia di Gaza da diversi mesi….
    Credo che l’Olimpiade Francese sia stata un esercizio distopico, nonchè cinico e ipocrita della realtà effettiva che stiamo vivendo… a tratti l’ho seguita anch’io e in parte me ne vergogno.


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