Il capogruppo del Partito Democratico alla Camera Graziano Delrio, ex sindaco di Reggio ed ex ministro dei governo Renzi e Gentiloni, in un’intervista al quotidiano Repubblica ha fatto autocritica sul tema dello ius soli, che il Pd non riuscì ad approvare (nonostante fosse tra le proposte di legge già presentate) durante gli anni in cui era il partito di maggioranza al governo: “Quando fummo fermati e non si riuscì ad approvare lo ius soli, quasi non potevo guardare negli occhi i tanti ragazzi nati e cresciuti in Italia ma figli di stranieri che ci avevano chiesto di essere uguali ai nostri figli, che anche con i miei figli giocavano, andavano a scuola, tifavano”.
“Noi del centrosinistra – ha aggiunto Delrio – dovevamo essere più coraggiosi: dovevamo mettere la fiducia sullo ius soli. Ncd, il partito di Alfano, che stava con noi in maggioranza, l’aveva votato alla Camera ma aveva annunciato il suo no al Senato. I numeri in Parlamento non c’erano più per approvarla. Lo ius soli si arenò anche per l’ostruzionismo di migliaia di emendamenti della Lega”.
Adesso, però, con Zingaretti nuovo segretario del partito “mi auguro riprenderemo la battaglia e che parta una nuova mobilitazione”. Proprio da Reggio, nel 2012, con molte associazioni – tra cui la Caritas, l’Arci, la Comunità di Sant’Egidio – e tanti sindaci partì la campagna “L’Italia sono anch’io” che raccolse oltre 200mila adesioni per la proposta di legge di iniziativa popolare che ha dato poi il via alla legge sullo ius soli, “approvata purtroppo solo alla Camera”.
Delrio è intervenuto anche sulla vicenda del giovane Ramy, a cui il governo Conte ha promesso la cittadinanza italiana per il gesto eroico che ha permesso di sventare la strage sull’autobus di San Donato Milanese: “Purtroppo questa è la logica della concessione, paternalistica, non dei diritti. Non tiene conto del fatto che questi ragazzi sono italiani e vivono già da uomini liberi come parte della nostra comunità, parlano l’italiano meglio di tanti politici. Quante poche volte Ramy e gli altri ragazzi-non cittadini che si trovavano su quel bus, che frequentano le scuole italiane, sono andati nei paesi di origine dei loro padri? Pochissime. E come invece conoscono bene le loro città, i lori quartieri, la loro scuola qui in Italia”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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