Scrivono in una nota stampa Maura Manghi e Vania Toni di Italia Viva: “Reggio Emilia non festeggerà pubblicamente il Capodanno.
La vicenda può sembrare di poca importanza, soprattutto se hai una certa età e se hai modo di festeggiare privatamente, e a caro prezzo, ogni festa comandata.
Ma se sei giovane o giovanissimo e hai pochi soldi in tasca probabilmente ti sembra di essere privato di una serata importante.
La risposta della Giunta alle lamentele di una parte dei cittadini è una “toppa peggiore del buco”.
Rientra nell’abitudine ad una certa arroganza, tanto più forte nella sicurezza delle proprie idee quanto meno dimostra di avere il cosiddetto “polso della situazione” e nessun collegamento concreto, diretto e di ascolto con la comunità che sono chiamati pro-tempore ad amministrare.
Quello che emerge sono amministratori barricati nelle proprie certezze e poco “permeabili” all’autocritica, che non ammettono il contraddittorio e scivolano facilmente, verso la demagogia populista.
Utilizzare la scusa che in un momento di difficoltà economica come quello attuale non si possono investire 200 mila euro di soldi pubblici per una sola serata, è molto populista.
Vorremmo chiedere all’Assessora Rabitti e al Sindaco Vecchi se per loro, se per la giunta, la convivialità di una comunità, di tutta la comunità compresi quei “mille/duemila” reggiani (anche qui, le certezze…e comunque una popolazione benestante quella cittadina…) che rimarranno in città, ha un qualche valore o il valore lo assume solo al momento dell’entrata nelle cabine elettorali.
Sono certi anche che non si possa organizzare nulla senza arrivare ad investire centinaia di migliaia di euro?
Non vogliamo entrare nel merito (alquanto discutibile per noi) della comunicazione e della strategia turistica.
Non vogliamo entrare neanche nel merito dei singoli grandi eventi organizzati dal Comune che restano quasi sempre di nicchia e per i quali ci siamo già espresse.
Quello che vogliamo dire è che forse coinvolgendo i cittadini, chi sul territorio frequenta veramente locali, circoli, associazioni giovanili reali e non sulla carta, chiedendo magari contributi non solo economici ma anche di idee ad operatori economici che potevano essere interessati a tenere viva la città una sera di più, forse facendo tutto questo si poteva organizzare una serata diversa ma interessante, che non comprendesse il solito mega concerto (?) o i costosi fuochi d’artificio.
Abbiamo speso molto per organizzare consulte territoriali che hanno in realtà coinvolto pochi cittadini, abbiamo speso molto per campagne pubblicitarie che hanno portato poco lontano.
Forse per i giovani, anche solo di spirito, di questa città si poteva fare di più.
Molto di più”.
“se sei giovane o giovanissimo e hai pochi soldi in tasca probabilmente ti sembra di essere privato di una serata importante.” … se ciao!
Notoriamente i ggiovani vanno in piazza a capodanno….
#manondiciamocazzate