Sabato 26 ottobre, alle ore 11, viene intitolato a Chiarino Cimurri (1938-2004, qui nella foto con l’ex tennista Omar Camporese) il piazzale di fronte al Circolo Tennis di Canali, in via Hugo, che lo storico dirigente sportivo reggiano fondò insieme ad altri appassionati di sport negli anni Sessanta. Alla cerimonia ufficiale di intitolazione del piazzale, oggetto di un recente intervento di asfaltatura e riqualificazione dell’area, interverranno: Luca Vecchi (sindaco di Reggio); Patrizia Pizzetti (presidente del Circolo Tennis); Maurizio Margaria (dirigente del Circolo Tennis); Veronica Cimurri (famiglia Cimurri); Nicola Pietrangeli (campione di tennis). Padre Paolo Poli benedirà il nuovo piazzale. Saranno presenti due classi della scuola primaria Tassoni di Canali.
Indimenticata figura dello sport. Chiarino Cimurri, nato a Reggio Emilia il 3 settembre 1938, è stato un grande appassionato di sport, in particolare di tennis, calcio e basket. Un interesse che aveva ereditato dal padre Giannetto, figura storica del Ciclismo, fu tra l’altro massaggiatore di Fausto Coppi, e che lo ha spinto continuamente verso nuove sfide e avventure. È stato inoltre un noto imprenditore nel settore della moda, titolare insieme alla moglie dell’azienda di abbigliamento sportivo “In Sport” con sede a Piacenza e della catena di negozi “Cimurri Sport” a Reggio Emilia.
Fino al 1995 Chiarino Cimurri è stato l’uomo del tennis, prima come responsabile del settore tecnico maschile e accompagnatore della squadra di Coppa Davis, poi come consigliere nazionale della Federazione Italiana. Poi è arrivato il basket. Quando la Coopsette, che deteneva la quota di maggioranza della Pallacanestro Reggiana retrocessa in A2, decise di uscire dalla proprietà, una cordata di imprenditori e sportivi reggiani, fra cui anche Cimurri, parteciparono a un’operazione di salvataggio della squadra. Per due stagioni Chiarino visse l’avventura quasi defilato, poi quando la squadra salì in serie A1, il suo nuovo impegno di vice presidente coincise con l’arrivo dell’uomo che lui, più di tutti, volle a Reggio Emilia: Dado Lombardi. La società visse tutta la stagione sul filo di lana finché arrivò il play off in cui Reggio eliminò due grandi squadre del basket italiano, Milano e Treviso, mettendo paura alla Fortitudo Bologna nella semifinale di scudetto.
Con il basket era scoccata definitivamente la scintilla, che spinse Cimurri a prendersi via via più responsabilità sino alla stagione 1999-2000 quando assunse la carica di presidente, succedendo a Elio Monducci. Annata non fortunata, vista la retrocessione, ma l’anno dopo Chiarino ripartì alla carica per risalire subito in A1, prima della sconfitta in finale contro Livorno all’ultimo secondo. L’addio di Cimurri alla società, poi passata nelle mani di Stefano Landi, non fu un addio al basket. Via dalla Pallacanestro Reggiana, diventò subito presidente del secondo campionato professionistico italiano (giugno 2001), una creatura nata dalla separazione della vecchia Lega che un tempo univa A1 e A2. Dopo un anno di presidenza in Legadue, in cui Cimurri lanciò con grande entusiasmo la novità di trasmettere il basket la domenica alle 12, nel 2002 divenne presidente della Reggiana Calcio.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]