Un negoziato complesso e lungo quello che negli ultimi mesi ha visto protagonisti la Fiom di Reggio Emilia, i delegati Fiom e la delegazione trattante dell’Interpump.
“La Direzione Aziendale si è inizialmente presentata al tavolo con una proposta che avrebbe ribaltato la storia della contrattazione aziendale degli ultimi decenni sostenendo nessun aumento strutturale della retribuzione, premi legati al numero di infortuni e assenze, totale variabilità del salario aziendale e azzeramento della contrattazione precedente – spiega la Fiom di Reggio – Un’impostazione molto politica di cui non abbiamo mai capito il senso”.
Per queste ragioni la trattativa che si è svolta nell’azienda di Calerno è stata lunga e impegnativa portando ad un pacchetto di 78 ore di sciopero votate in assemblea e tre giornate di scioperi, blocco dello straordinario e presidio davanti ai cancelli, con un’adesione quasi totale nei reparti produttivi.
“Le lavoratrici e i lavoratori avevano votato una piattaforma che chiedeva di aumentare il salario fisso, ridurre la precarietà e migliorare i diritti individuali per i soggetti più fragili – spiega Giovanni Prisco che per la Fiom Cgil di Reggio ha svolto la trattativa in questi mesi – mentre la Direzione a lungo ha confermato un’impostazione contrattuale ideologica che i lavoratori, scioperando, hanno seccamente rifiutato”.
L’ipotesi di accordo trovata prevede un aumento non assorbibile sui minimi tabellari di 60 euro mensili per tutti i lavoratori, un premio di risultato che nei quattro anni avrà un massimale complessivo di 9.150 euro (di cui il 50% sarà anticipato in corso d’anno), e un’indennità di prestazione individuale che crescerà arrivando a 1.000 euro l’anno per tutti i dipendenti.
L’accordo prevede inoltre che dal primo gennaio 2024 sia definitiva l’armonizzazione che permetterà anche ai dipendenti dello stabilimento via Vico di Reggio di avere tutti i diritti economici e normativi dei propri colleghi di Calerno.
“Per la prima volta all’Interpump viene introdotta una limitazione temporale dell’utilizzo dello staff leasing insieme ad un bacino che definisce un percorso di stabilizzazione per i precari – continua Prisco – inoltre, si istituisce un meccanismo che garantisce il turn over degli operai in produzione stabilizzando precari del bacino”.
Quest’ultimo aspetto in particolare è una novità in un’azienda che negli anni ha visto ridursi il numero di operai e vede un progressivo invecchiamento della base operaia nei reparti produttivi.
L’aumento della precarietà e l’aumento dell’età media in officina negli anni hanno prodotto anche un aumento inevitabile delle malattie, tema che è stato a lungo affrontato e ha trovato mediazione in una maggior tutela per coloro che, vittime di malattie gravi, dovessero trovarsi a finire il periodo di comporto previsto dal contratto nazionale.
“Aver condiviso questo principio è stato molto importante perché segna la novità di un’attenzione comune per lavoratori, sindacato e azienda su una maggior tutela per i più fragili ” affermano le tute blu della Cgil.
Il contratto aziendale vede inoltre per la prima volta un’impresa metalmeccanica reggiana scrivere nero su bianco che, in caso di nuove assunzioni nei reparti produttivi, verranno favorite le assunzioni di donne.
“Le statistiche dicono che nelle aziende metalmeccaniche reggiane stanno diminuendo le assunzioni di donne, e questo è grave – dichiara Simone Vecchi, Segretario della Fiom di Reggio “e con questo contratto per la prima volta siamo di fronte ad una azienda che, responsabilmente, prende atto che esiste un rischio di discriminazione e invece di voltarsi dall’altra parte si impegna ad invertire la tendenza”.
I lavoratori e le lavoratrici dell’Interpump hanno votato il contratto con 394 favorevoli e soli 3 contrari, a dimostrazione della larga soddisfazione rispetto al lavoro sindacale svolto dalla Fiom e condiviso con l’azienda.
“L’unità delle lavoratrici e dei lavoratori della Interpump, lo storico rapporto di fiducia tra operai e sindacato in questa azienda, e la determinazione dei delegati Fiom sono stati gli ingredienti che hanno permesso questo importante risultato contrattuale” dichiara in una nota la Fiom Cgil di Reggio Emilia. “Con questo contratto si prova a dare una risposta all’inflazione che in questi mesi sta divorando il potere di acquisto dei lavoratori e accrescendo le disuguaglianze nel Paese e a cui anche le altre imprese del territorio e il Governo devono dare una risposta urgente” conclude la Fiom reggiana.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]