Iniziati i lavori per riaprire la strada provinciale Sp 108 dopo la frana di ottobre

strada provinciale Sp 108 chiusa per frana – PrRE

Giovedì 20 marzo è iniziato l’allestimento del cantiere dei lavori con i quali la Provincia di Reggio intende riaprire in sicurezza il tratto della strada provinciale Sp 108, chiusa al confine tra Castelnovo ne’ Monti e Villa Minozzo a causa di una frana originata lo scorso autunno dall’ondata di maltempo che colpì il territorio reggiano e, in pianura, provocò anche l’esondazione del torrente Crostolo.

Il “bypass” che permetterà di risolvere il problema del vasto movimento franoso, ottenuto demolendo e ricostruendo verso valle un tratto di circa 200 metri di strada provinciale, sarà percorribile già dai primi giorni di maggio, “ripristinando in totale sicurezza gli spostamenti per tutti i cittadini e le imprese di questa importante parte del nostro Appennino”, ha annunciato il presidente della Provincia di Reggio Giorgio Zanni, che ha espresso soddisfazione per aver accorciato ulteriormente i tempi di una ventina di giorni rispetto al cronoprogramma illustrato in occasione dell’assemblea pubblica organizzata a inizio febbraio a Sologno.


La Provincia di Reggio, che con un’apposita variazione di bilancio aveva anticipato le risorse necessarie per questo intervento e per quello sulla Sp 40 a Castelnovo di Sotto, proprio in considerazione della strategicità delle due arterie, “presiederà con particolare attenzione ogni fase del cantiere affinché la Sp 108 possa essere riaperta per la nuova, ravvicinata scadenza e, se possibile, in tempi ancor più celeri”, ha aggiunto il presidente Zanni, giudicando come “molto positivo” anche il fatto che a eseguire i lavori sarà un’impresa del posto.

Soddisfatti per l’inizio tempestivo dei lavori anche i sindaci di Castelnovo ne’ Monti Emanuele Ferrari e di Villa Minozzo Elio Ivo Sassi, che hanno sottolineato come “la collaborazione e il reciproco ascolto tra Comuni e Provincia dimostra ancora una volta efficacia e capacità di rispondere in modo concreto ai bisogni dei cittadini” e come il coinvolgimento delle imprese del territorio “rappresenti un valore aggiunto, non scontato, che restituisce ulteriore fiducia”.

A causa della particolare vastità e complessità del movimento franoso, la progettazione è stata preceduta da un’accurata fase di studio finalizzata a definire le modalità del miglior intervento possibile. Sono stati effettuati diversi sopralluoghi da parte di un geologo specializzato nello studio dei cinematismi delle frane di crollo e sono stati realizzati anche un rilievo plano-altimetrico con laser scanner e uno studio geomeccanico con rotolamento dei massi, attività che ha comportato anche il calarsi in parete per analizzare il quadro fessurativo e la stabilità dei singoli blocchi a rischio distacco.


Proprio questi studi hanno portato a scartare l’ipotesi di un vallo, una sorta di “duna” in grado di dissipare l’energia cinetica dei massi in caso di ulteriori smottamenti. La Provincia, d’intesa con i Comuni interessati, ha pertanto optato per la realizzazione di un “bypass”, con la demolizione e la ricostruzione verso valle di un tratto di circa 200 metri di strada provinciale. Il materiale demolito sarà recuperato per realizzare il rilevato stradale del nuovo tratto, con benefici in termini economici e ambientali.

Numerose sono state anche le autorizzazioni paesaggistiche e ambientali che la Provincia ha dovuto ottenere, trattandosi di un’area inserita nel Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, all’interno del sito di interesse comunitario dei “Gessi Triassici” dichiarato nel 2023 Patrimonio mondiale dell’umanità, e a meno di 150 metri dal torrente Dorgola.

Proprio in considerazione del materiale particolarmente significativo dal punto di vista geologico-scientifico e rappresentativo dell’habitat (“Pareti rocciose con vegetazione casmofitica, sottotipi calcarei”) che caratterizza la parete rocciosa crollata, il Parco nazionale ha richiesto che il materiale lapideo oggetto di disgaggio venga trasportato alle Fonti di Poiano per finalità di educazione ambientale, operazione che è stata effettuata proprio giovedì 20 marzo.



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