Venerdì 12 luglio ennesimo infortunio sul lavoro alla Padana Tubi di Guastalla: un operaio di 45 anni è rimasto schiacciato da una bobina di nastro di fili d’acciaio del peso di una tonnellata mentre lavorava sulla linea di profilatura.
Le sue condizioni sono apparse subito gravi, tanto da far ritenere fin dai primi soccorsi che possano essere stati danneggiati in modo irreparabile gli arti inferiori. Dopo le prime cure ricevute sul posto, l’operaio è stato trasportato in elicottero all’ospedale Maggiore di Parma, dove è ricoverato nel reparto di rianimazione in prognosi riservata.
L’episodio si va ad aggiungere ai numerosi altri incidenti che negli ultimi anni si sono verificati negli stabilimenti dell’azienda: l’ultimo il 27 giugno scorso, quando un giovane operaio rimase ustionato. Per questo motivo subito dopo l’infortunio sul lavoro del 45enne la Fiom-Cgil ha proclamato uno sciopero di un’ora e mezzo sia per il turno mattutino che per quello pomeridiano, con i lavoratori riuniti in assemblea davanti ai cancelli della fabbrica per protestare contro le precarie condizioni di sicurezza degli impianti di produzione.
Duro il commento della Fiom-Cgil di Reggio, che già nel recente passato aveva espresso chiaramente la necessità di aumentare gli investimenti a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. “Alla Padana Tubi i profitti sono più importanti della vita delle persone” secondo il segretario della sigla sindacale Simone Vecchi: “È una situazione inaccettabile e credo che anche le istituzioni dovrebbero fare di più perché non è tollerabile, ancora nel 2019, che esistano aziende dove lavorando, magari anche sbagliando, si possa perdere la vita”.
Nel mirino ci sono i dispositivi tecnologici di sicurezza e le procedure di salvaguardia e prevenzione, “che evidentemente risentono di lacune per cui è possibile rischiare la vita per una disattenzione o un movimento sbagliato”, sottolinea la Fiom-Cgil reggiana.
I lavoratori hanno scioperato per sensibilizzare un’azienda, ha aggiunto il sindacalista Emiliano Borciani, “che sembra sorda nei fatti a questa situazione di rischio perenne. Sensibilizzare quest’azienda non è semplice, tant’è che durante lo sciopero la Padana Tubi ha perfino convocato una propria assemblea tenendo un atteggiamento che rasenta l’anti-sindacale. In definitiva, anche se qualcosa è stato fatto da parte della proprietà, questi continui incidenti ci dicono chiaramente che non è abbastanza”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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