In Italia inflazione mai così alta dal 1986: a giugno ha toccato quota +8%

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In questa prima metà di 2022 non mancano le preoccupazioni per la situazione economica generale, caratterizzata da un aumento dei costi energetici e dal peso dell’inflazione: quest’ultima, in particolare, a giugno ha toccato quota +8%, il tasso di crescita più alto da 36 anni a questa parte.

Secondo i dati preliminari dell’Istat, inoltre, per il “carrello della spesa” – contenente i beni alimentari, quelli per la cura della persona e quelli per la cura della casa – il rincaro è ancora maggiore: +8,3%, valore record che non si toccava dall’inizio del 1986. Notizie negative anche in vista delle vacanze: crescono infatti i prezzi dei biglietti aerei (+90,4% rispetto a un anno fa) e quelli di alberghi e altri alloggi (+18,1%).

Ma questa spirale inflazionistica non sta interessando soltanto l’Italia: i prezzi hanno fatto registrare un picco assoluto anche a livello europeo, con una crescita media dell’8,6% nell’eurozona, un livello mai registrato da Eurostat fin dalla nascita della moneta comune: in Germania, ad esempio, il tasso d’inflazione è all’8,2%, in Spagna addirittura al 10%, mentre in Francia è più contenuto (+6,5%), ma sempre lontano dall’obiettivo del 2% fissato dalla Banca centrale europea.

Nello scenario delineato dall’Istat si notano rincari in numerosi settori: +64,3% per i beni energetici regolamentati; +39,9% per i beni energetici non regolamentati, come i carburanti; +8,8% per i beni alimentari; +7,2% per i servizi relativi ai trasporti; +5% per i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. L’inflazione di fondo, al netto di beni energetici e alimentari freschi, ha fatto segnare un massimo a +3,8%, il livello più alto da agosto 1996 ad oggi, mentre l’aumento dei prezzi acquisito che si avrebbe nel 2022 nel caso ipotetico di variazioni dei prezzi nulle nel resto dell’anno è già del 6,5%.