Giovedì 2 dicembre la presidente dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti ha incontrato il rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari per definire l’impegno comune tra le due istituzioni per ottenere la liberazione di Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’Alma Mater detenuto nel carcere di Tora – in Egitto – dal 7 febbraio del 2020, quando fu arrestato al suo arrivo all’aeroporto del Cairo.
Il giovane ricercatore, attivista per i diritti umani e di genere, è accusato di “diffusione di notizie false dentro e fuori il paese” per un articolo sulla situazione della minoranza cristiana copta nel paese nordafricano: qualora dovesse essere condannato, rischia una pena fino a un massimo di cinque anni di carcere.
La terza udienza del processo che lo vede coinvolto è stata fissata per il prossimo 7 dicembre: la data sarà quella del 668° giorno consecutivo passato da Zaki in prigione. Per l’occasione Amnesty International ha promosso manifestazioni per chiedere la liberazione dello studente egiziano in 50 piazze in tutta Italia: a Bologna la mobilitazione è stata organizzata nella giornata di lunedì 6 dicembre alle 17.30 ai Giardini Margherita.
“Al rettore Molari – ha spiegato la presidente Petitti – ho chiesto collaborazione e un impegno comune tra Università di Bologna e assemblea legislativa per il bene della nostra regione. Importante, inoltre, la conferma dell’impegno per chiedere che a Zaki venga finalmente concessa la scarcerazione: dobbiamo permettere a Patrick di riabbracciare al più presto la sua famiglia. Anche io continuerò a fare la mia parte, tenendo fede all’impegno preso al momento del mio insediamento alla presidenza dell’assemblea legislativa. Dobbiamo permettere a Patrick di tornare in Italia al più presto, per proseguire il suo percorso di studi a Bologna”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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