Inchiesta appalti al Comune di Reggio, al centro delle indagini l’avvocato Gnoni

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Secondo gli inquirenti vi sarebbe “una figura chiave attorno alla quale ruota l’inchiesta: l’avvocato Santo Gnoni (dirigente dell’ufficio legale del Comune), principale indagato e considerato dai magistrati fulcro di questo presunto sistema”.

Lo scrive oggi l’edizione reggiana de il Resto del Carlino in merito alle indagini della magistratura sulle presunte irregolarità negli appalti del Comune di Reggio Emilia che vede indagate 15 persone, tra dirigenti pubblici, politici e professionisti.

“Da Santo Gnoni – continua il Carlino – e da un episodio di tentata corruzione sono partite le indagini e le intercettazioni telefoniche”. E i racconti degli investigatori partono dall’inverno di 6 anni fa, 2013, “Gnoni è membro della Commissione Tributaria provinciale, in qualità di relatore viene chiamato a esaminare un ricorso in seguito all’accertamento fatto dall’Agenzia delle entrate di Reggio su rapporti economici fra 2 aziende private”. E qui sarebbe partita da parte dell’avvocato comunale la richiesta al legale di una delle 2 aziende coinvolte: “Un regalo da 15mila euro per aggiustare la causa”. A riferirlo, spiega il Carlino, lo stesso avvocato iscritto all’Albo di Parma durante l’interrogatorio.

Spiega invece l’avvocato reggiano Liborio Cataliotti, difensore di Santo Gnoni: “Lui nega decisamente ogni accusa di corruzione. Anche in questo episodio di tentata corruzione emergono diverse contraddizioni nella stessa versione del denunciante. La richiesta del denaro sarebbe avvenuta prima del deposito della sentenza, che però ovviamente era già scritta. A riprova dell’insussistenza delle accuse c’è pure che il ricorso sia stato vinto nonostante non via sia stato il pagamento. Ci sono altre contraddizioni. Tutte e tante. Per questo il mio cliente nega questa come qualunque altra accusa di corruzione”.