Sabato 22 febbraio
All’indomani della prima ordinanza del sindaco di Reggio Marco Massari, che aveva disposto la bonifica da residui di amianto e da carni in stato di decomposizione negli spazi interni del sito industriale di via Due Canali interessato dall’incendio che nella notte tra il 10 e l’11 febbraio scorsi è divampato nell’area, bruciando un edificio adibito alla lavorazione di carni fresche della ditta Inalca e un edificio di Quanta Stock&Go adibito a magazzino di alimenti, sabato 22 febbraio il primo cittadino ha emanato una seconda ordinanza urgente, relativa questa volta alla bonifica degli spazi esterni al polo industriale.
L’ordinanza impone alle due ditte di provvedere, entro 48 ore dal ricevimento dell’atto, a intraprendere tutte le attività necessarie per la bonifica delle aree esterne al polo industriale nelle quali sia già stata riscontrata la presenza di frammenti contenenti amianto (come da relazione di Arpae e Dipartimento di igiene e sanità pubblica dell’Azienda Usl di Reggio); di farsi carico delle attività di pulizia e bonifica già portate avanti dal Comune di Reggio nelle prime fasi dell’emergenza; di bonificare le aree pubbliche e le pertinenze private (come balconi, cortili o davanzali) dai frammenti di cemento amianto segnalati dalla cittadinanza; di bonificare il tratto di ferrovia circostante, qualora i gestori del servizio ferroviario rilevino la presenza in loco di frammenti di materiale contenente amianto.
L’ordinanza è stata emanata sulla base delle valutazioni di Arpae e Ausl dopo le ricognizioni dei giorni scorsi nell’area intorno a via Canali e dopo aver accertato la dispersione di materiali contenenti amianto anche all’esterno dell’area industriale interessata dall’incendio.
I sopralluoghi, dopo i quali sono iniziate le prime operazioni di bonifica, rispetto alle quali ora il Comune di Reggio chiede una presa in carico da parte della proprietà degli edifici del polo industriale andato in fiamme, hanno portato al rinvenimento di materiale contenente amianto “all’interno di un’area conoidale”, con vertice proprio sullo stabilimento Inalca, “ricompresa tra una direttrice nord-est e una direttrice sud-est”, individuate dalla stessa Arpae e dal Dipartimento di igiene e sanità pubblica dell’Azienda Usl di Reggio.
Venerdì 21 febbraio
Venerdì 21 febbraio il sindaco di Reggio Marco Massari ha emanato una nuova ordinanza disponendo la bonifica da residui di amianto e carni in stato di decomposizione degli spazi interessati dall’incendio che nella notte tra il 10 e l’11 febbraio scorsi è divampato nell’area di via Due Canali, bruciando un edificio adibito alla lavorazione di carni fresche della ditta Inalca e un edificio di Quanta Stock&Go adibito a magazzino e polo logistico di alimenti.
L’ordinanza, a cui si è dato corso dopo il parziale dissequestro dell’area in questione, si basa sul referto del Dipartimento di sanità e igiene pubblica dell’Ausl di Reggio, da cui emerge che “l’area scoperta dell’impianto identificata come area cortiliva, contenuta nel perimetro esterno del complesso e non sottoposta a sequestro giudiziario, risulta interessata da frammenti di cemento amianto ed è necessario adottare misure precauzionali atte a impedire la dispersione di fibre attraverso la raccolta a umido o con aspiratori a filtro assoluto”.
Dallo stesso referto è emerso come alimenti di varia origine, tra cui ingenti quantità di origine animale identificati come Soa (sottoprodotti di origine animale) di categoria 2, conservati nel magazzino della ditta Quanta Stock&Go andato in fiamme, stanno subendo il naturale processo di putrefazione, che determina però anche, a questo punto, “la necessità di provvedere con urgenza alla rimozione e allo smaltimento degli stessi”.
Nell’ordinanza, dunque, il sindaco impone a Quanta Stock&Go di rimuovere immediatamente tutti gli alimenti di origine animale qualificati come Soa di categoria 2 presenti nel magazzino, e di smaltirli presso uno stabilimento autorizzato; impone inoltre a entrambe le ditte (Inalca e Quanta Stock&Go) di bonificare l’area cortiliva dell’impianto (identificata come quella contenuta entro il perimetro esterno e asfaltata, escluso quanto oggetto di sequestro giudiziario in essere) dai frammenti di cemento-amianto presenti, presentando entro 5 giorni dalla notifica dell’atto-ordinanza uno specifico piano di lavoro – a opera della ditta incaricata dei lavori – e indicando la data di inizio dei lavori di bonifica.
Le operazioni, come specificato dal Comune, dovranno essere condotte adottando misure precauzionali per impedire la dispersione di fibre di amianto e provvedendo alla raccolta a umido o con aspiratori a filtro assoluto: i rifiuti raccolti dovranno poi essere trattati come materiali contaminati da amianto. Nel frattempo, è richiesto di procedere con azioni di innaffiamento delle superfici dell’area interessata, per evitare il sollevamento e la dispersione in atmosfera di polveri.
Il Comune ha disposto inoltre di bonificare gli stabilimenti non più sottoposti a sequestro nei quali è stata accertata la presenza di materiali contenenti amianto, attraverso una ditta specializzata che sarà tenuta a presentare entro 15 giorni il piano di lavoro e ad adottare gli stessi accorgimenti richiesti per l’intervento nell’area cortiliva.
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