I consiglieri regionali del centrodestra hanno presentato una mozione di sfiducia contro la presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Emma Petitti, accusata di “mancata imparzialità” e finita nel mirino dell’opposizione per presunte violazioni regolamentari durante la seduta congiunta delle commissioni consiliari Statuto e Bilancio, che lo scorso 3 luglio hanno dato il primo via libera alla richiesta di indire un referendum abrogativo per cancellare (in toto o parzialmente) la legge sulla cosiddetta “autonomia differenziata”, recentemente approvata dal Parlamento italiano.
A prima firma del consigliere della Lega Matteo Rancan, ma sottoscritta da tutti i consiglieri regionali del centrodestra, la mozione di sfiducia punta il dito contro “l’intervento della presidente per avallare prassi irregolari e negare la convocazione della giunta per il regolamento, compromettendo l’imparzialità del suo ruolo”.
Il centrodestra aveva messo in dubbio la legittimità stessa della convocazione delle commissioni in seduta congiunta: lo aveva fatto prima abbandonando la seduta e poi, dopo tre ore di dibattito, non partecipando al voto finale. Secondo i consiglieri di opposizione, infatti, l’argomento all’ordine del giorno non sarebbe stato caratterizzato dai necessari requisiti di urgenza e indifferibilità, ma sarebbe stato legato soltanto alle già annunciate dimissioni del presidente della Regione Stefano Bonaccini, eletto all’Europarlamento alle elezioni dell’8-9 giugno. Insomma: una corsa contro il tempo, secondo l’opposizione, prima che Bonaccini faccia definitivamente (a metà luglio) le valigie per Bruxelles.
Per questo i consiglieri e le consigliere di centrodestra avevano insistito nel chiedere la convocazione della giunta per il regolamento, per fare luce sull’applicazione delle regole. Richiesta che era stata però respinta dalla presidente Petitti, che aveva così motivato la decisione: “Il regolamento è stato applicato come di consueto ed è prassi consolidata che le commissioni accettino l’urgenza. Non spetta alla giunta per il regolamento esprimersi sulla sospensione della commissione odierna”.
Da qui la mozione di sfiducia. “Nonostante la reiterata richiesta di sospensione dei lavori da parte di numerosi commissari, per permettere alla giunta per il regolamento di esprimersi circa la correttezza dell’iter seguito, la presidente Petitti è intervenuta personalmente per avvallare prassi in contrasto con il regolamento e ha negato la convocazione della giunta”, hanno sottolineato i consiglieri di centrodestra: “Tale comportamento non solo vìola la tutela delle prerogative dei consiglieri, ma compromette anche l’imparzialità che dovrebbe caratterizzare l’operato della presidenza dell’organo assembleare”.
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